Pediatri per l'ospedale di Cavalese. Ultimo appello di Parto per Fiemme

Il bando sta per scadere: «Qui dimensione umana e lavorativa privilegiata»

Il tempo sta veramente per scadere, e il rammarico dell’associazione Parto per Fiemme è di non essere riuscita a comunicare completamente le opportunità che si aprono per i pediatri che potrebbero venire a lavorare all’ospedale di Cavalese. Con uno sforzo notevole da parte di tutti, Provincia, Azienda sanitaria, Comunità di Valle, enti locali e realtà del territorio, sono stati assunti ginecologi e anestesisti. Mancano sei pediatri. E il bando scade il 24 ottobre. In valle ci sono 400 cittadini, enti e aziende (questo è Parto per Fiemme) che non da ora stanno spendendo tempo e risorse per mantenere vivo l’ospedale di Fiemme, e il punto nascite in particolare. 
 
«Nel bando non c’è scritto che il posto è allettante e allora siamo noi a dire ai pediatri che a Cavalese, oltre a un buon lavoro e a un buon stipendio, troveranno anche una qualità di vita tipica delle valli per le quali si pagano di solito migliaia di euro per venire in vacanza - dice Alessandro Arici di Parto per Fiemme -. I pediatri faranno comunque capo all’ospedale S. Chiara di Trento e, a rotazione, presteranno servizio negli ospedali periferici. Ma se vorranno lasciare la città, potranno scegliere di vivere in valle di Fiemme, in un contesto assolutamente ben attrezzato con servizi per tutte le età, possibilità di studio e di praticare sport, condividendo un modo di essere comunità che ha nel suo Dna la qualità del vivere e la solidaretà». 
 
Come dimostrano tutti i servizi di accoglienza offerti dall’associazione che vanno dall’aiuto nella ricerca dell’alloggio, all’attribuzione di un tutore per le pratiche e la conoscenza dei servizi amministrativi, scolastici e di svago; dagli accessi stagionali gratuiti o a condizioni privilegiate agli impianti di risalita e sportivi in genere, fino all’accoglienza gratuita in hotel per il tempo necessario a trovare una sistemazione. 
 
«Se poi a scoraggiare i medici è l’ospedale di periferia, per la mancanza di casistica - aggiunge Arici - questo è una falso problema: la presenza del pediatra, come quella del ginecologo e dell’anestesista, è obbligatoria 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, e riflette la qualità di un servizio che copre tutta la casistica, e non serve solo per il punto nascite». Parto per Fiemme invita i medici a venire in sopralluogo a Cavalese, ospiti della valle di Fiemme, prima ancora di decidere, anche solo partecipando al bando. 
 
«Un pediatra che sceglie di lavorare in valle di Fiemme coniuga sicuramente una dimensione umana ed ecologica della vita con una dimensione lavorativa che è in grado di mantenere comunque le competenze - aggiunge Antonina Bonarrigo, coordinatrice delle ostetriche dell’ospedale - perché oltre alla popolazione delle valli di Fiemme e Fassa, abbiamo una stagione turistica che dura ormai nove mesi: e per tutta la casistica pediatrica i turisti hanno come unico punto di riferimento il pediatra in ospedale». 
 
Se con il precedente concorso l’Azienda sanitaria pensava di aver esaurito le potenzialità offerte dal sistema, adesso la speranza è di intercettare i medici che vogliono «cambiare aria», lasciando la città per cercare ritmi e una qualità del vivere diversi. Per qualsiasi informazione sul lavoro e sugli incentivi si può contattare direttamente l'associazione Parto per Fiemme via mail: partoperfiemme@gmail.com o il responsabile del progetto Alessandro Arici al numero 3356902743. Per qualsiasi domanda relativa ai bandi oppure l'aspetto professonale si può contattare il dottor Guarrera (Giovanni.Guarrera@apss.tn.it), Man Project per le assunzioni dell'Azienda sanitaria di Trento: 0461904154

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