Azienda sanitaria a caccia di pediatri per Cavalese

L'Azienda sanitaria provinciale ha deciso di pubblicare degli annunci sui giornali quotidiani alla ricerca di pediatri per riuscire a tenere aperto il punto nascita di Cavalese .

Se non si troveranno i professionisti necessari (servono 6 pediatri ), infatti, la sala parto rischia di chiudere definitivamente, per il mancato rispetto dei requisiti richiesti dalla deroga concessa l'estate scorsa dal ministero della Salute al numero minimo di 500 parti l'anno.

Anche sull'Adigei si può leggere l'annuncio «Ricerca pediatri», con l'informazione sul bando pubblicato sul sito dell'Azienda che scade il prossimo 24 ottobre 2016.
Il direttore generale dell'Azienda sanitaria, Paolo Bordon, spiega che gli annunci sono stati pubblicati non solo sui quotidiani, ma anche su riviste di settore e newsletter specializzate per pediatri, in modo da rendere ancora più mirato l'obiettivo che si vuole raggiungere, ovvero trovare i pediatri che ancora mancano.

«Il bando viene pubblicato sempre sulla Gazzetta ufficiale - dichiara Bordon - ma per favorire il buon esito della ricerca, sapendo che purtroppo i pediatri sono pochi e invece i concorsi sono tanti in tutta Italia, abbiamo deciso di utilizzare anche altri mezzi di informazione, perché stiamo cercando tra i 5 e i 6 per la sede di Cavalese».

Il concorso bandito quest'estate si era concluso, infatti, con una graduatoria di 17 pediatri selezionati e successive 14 assunzioni .

Questi pediatri hanno però tutti indicato come sedi preferite di lavoro gli ospedali di Trento, Rovereto e Cles , per i quali è stato possibile completare l'organico minimo necessario.

È rimasto completamente scoperto l'ospedale di Cavalese. Su 17 pediatri che hanno superato la selezione e sono entrati nella graduatoria, infatti, solo 3 (tra cui i due con il punteggio più basso) avevano indicato Cavalese, ma solo come ultima scelta. Morale, le assunzioni sono state fatte tutte con destinazione Trento, Rovereto e Cles.

Ora, con la ricerca in corso ci si preoccupa in particolare di Cavalese, sperando di trovare i pediatri interessati ad andare a lavorare nell'ospedale della val di Fiemme. Lo standard minimo per tenere aperto un piccolo punto nascita prevede infatti di poter garantire la presenza sulle 24 ore e giorni festivi compresi di una équipe composta da almeno 18 dirigenti medici (6 pediatri, 6 ginecologi e 6 anestesisti) per un costo annuo di 3 milioni di euro.

Nel documento del Comitato percorso nascite nazionale, che ha concesso la deroga sui punti nascita di Cles e Cavalese (entrambi oggi sotto i 500 parti l'anno), viene sottolineato che viene considerato elemento irrinunciabile e prioritario «la presenza in guardia attiva h24 di anestesista, ostetrica, ginecologo e pediatra, oltre a tutti gli altri requisiti previsti ed in particolari i tempi di attivazione della sala operatoria per i parti con taglio cesario urgenti, i tempi di risposta per esami di laboratorio urgenti, gli esami radiografici e la disponibilità di emoderivati».

All'Azienda sanitaria trentina era stato dato il termine del 30 settembre per rispettare le prescrizioni, un termine però evidentemente non perentorio. Per la dotazione di pediatri Cles ce l'ha fatta, mentre Cavalese deve sperare in questa nuova accanita «caccia al pediatra».

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