Una coppia di Roma: «Cavalese, il posto migliore in cui partorire»

di Roberta Boccardi

Il 4 agosto, alle 21.10, nel reparto maternità dell'ospedale di Fiemme, è nata la piccola Miral: 3,2 chili di salute. «È un sogno che si avvera - dicono i genitori felici, una coppia di Roma - senza l'opportunità offerta da Parto per Fiemme non avremmo potuto realizzare il nostro desiderio di un parto il più naturale possibile». 

Francesca Colombo e Fernando Vasco Chironda sono arrivati a Cavalese il 22 luglio scorso, in prossimità della scadenza del termine per il parto, e sono stati ospitati negli alberghi che aderiscono all'iniziativa finanziata dagli abitanti di Fiemme e Fassa (che contribuiscono con 30 euro annui). «Non sapevamo di questa parte d'Italia dove la solidarietà è così forte - racconta il papà -, quando Miral è nata il titolare dell'hotel ha riunito lo staff e abbiamo brindato tuti insieme. È stato un bel momento». 

Per Francesca e Fernando la val di Fiemme è stata il punto di arrivo di una ricerca cominciata mesi fa. «Non volevamo un parto medicalizzato, ma il più possibile naturale - spiega Fernando - e a Roma non è facile trovare queste realtà». «Francesca che studia infermieristica pediatrica al Policlinico di Roma ha fatto uno stage proprio lì dove nascono i bambini - continua - e ha visto cose tremende: mamme che partoriscono nei corridoi, donne in travaglio che dividono i bagni con pazienti ricoverati per altri motivi, senza nessuna privacy in un momento così delicato. In più, si sa che nei grandi ospedali si tende ad incentivare i parti anticipati o i cesarei». Così è cominciata la ricerca della coppia romana di un ospedale ben attrezzato e poco affollato, insomma a misura di mamma e bambino. «C'era il punto nascite di Ostia che offriva questo servizio, ma quando siamo stati lì ci hanno avvertito che era a rischio chiusura - spiega il papà - e difatti poi è successo. Altre soluzioni non erano accessibili per la spesa». Così risalendo l'Italia, di regione in regione, l'attenzione di Francesca e Fernando è stata attratta dal sito web dove l'associazione Parto per Fiemme promuove il punto di nascite di Cavalese. «Ci siamo fatti un bel viaggetto da Roma e il 6 maggio abbiamo conosciuto il punto nascite di Cavalese, incontrato le ostetriche che sono state tutte superdisponibili, in particolare Antonina, che poi ci ha seguito online, con email quasi giornaliere fino a quando non è stato il momento di tornare». «Tutto è andato come volevamo, addirittura Francesca è stata l'unica mamma in travaglio quel giorno, e ha avuto tutta l'attenzione delle ostetriche, con Antonina sempre con lei - racconta il papà entusiasta -, una situazione impensabile in un ospedale più grande, ma anche in ospedali più piccoli dove non c'è organizzazione». 

«Siamo molto contenti che Miral sia nata qui, ci piace l'idea di dare a nostra figlia questo messaggio di pace e serenità - dicono i genitori -, sicuramente torneremo con lei in val di Fiemme per farle conoscere il posto dove è nata, e dove speriamo si possa trovare bene anche da grande. Così come speriamo di portare qui amiche e amici che condividono la stessa nostra idea di parto, e che come noi cercano un'alternativa ma non possono permettersi soluzioni a pagamento. Sarebbe un gran peccato veder chiudere questo punto nascite, e per la gente di qui, date le distanze, una vera tragedia».

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