Passo Rolle: sono in vendita gli impianti della Castellazzo

Gli impianti della storica società Castellazzo (la seggiovia Castellazzo e lo skilift Rolle) in attività da oltre 50 anni, sono in vendita

di Mario Felicetti

Una notizia clamorosa da Passo Rolle. Gli impianti della storica società Castellazzo (la seggiovia Castellazzo e lo skilift Rolle) in attività da oltre 50 anni, sono in vendita. Lo ha comunicato la famiglia Mich, originaria della val di Fiemme, che parla di «decisione sofferta ma inevitabile, di fronte al lento ma inesorabile declino della località».

Un potenziale enorme quello situato nella stupenda cornice del Cimon della Pala. Uno dei simboli più prestigiosi del Trentino e delle Dolomiti che per altro non viene valorizzato. «Anche in questi giorni» sottolinea Laura Mich , a nome di tutta la famiglia, «stiamo vivendo una situazione molto critica, che interessa l'intera zona del Primiero, con pochi impianti aperti a San Martino di Castrozza ed il Passo Rolle che praticamente fa da riferimento fondamentale per tutta l'area. Da anni tanti turisti italiani che vengono da noi a sciare si aspettano che qualche cosa si muova. Ed invece tutto è fermo. Il Passo Rolle sembra non essere importante, mentre prosegue il suo inevitabile decadimento. Manca un impegno serio e responsabile, in grado di garantire un efficace sviluppo del territorio e la politica appare ferma ed incapace di muoversi a tutti i livelli, sia provinciale che soprattutto locale. Non vediamo prospettive ed è questo il motivo per cui abbiamo deciso di mollare».

Ma quali sono i problemi più grossi da risolvere?
«C'è innanzitutto quello della strada che collega il Passo con San Martino, il Primiero ed il Veneto. Urge, e non da oggi, la sua messa in sicurezza. Qualcosa è stato fatto lo scorso autunno, ma gli operatori e gli abitanti del Primiero, oltre a tantissimi turisti presenti anche durante le festività di questo fine anno, si sono chiesti perchè nell'area di Malga Fosse, interessata lo scorso febbraio da una valanga che ha determinato la chiusura del Passo per ben due mesi, con danni incalcolabili, economici ma anche di immagine, non si è fatto assolutamente nulla. E la prospettiva è che, se anche in questa stagione arriva un certo quantitativo di neve, la strada debba essere nuovamente bloccata. La soluzione migliore sarebbe una galleria, ma non se ne parla nemmeno. Senza dimenticare che lo scorso settembre la Provincia ha decretato, per il Passo Rolle ed il Passo Fedaia, lo stato di calamità, ma ad oggi non si è visto manco un euro. E c'è dell'altro».
Che cosa?
«Ci sono progetti di collegamento e sviluppo che ogni cinque-sei anni vengono accantonati, per vederne spuntare degli altri che poi inesorabilmente fanno la stessa fine. E pensare che se qualche anno fa non fosse stato archiviato, per volere della politica locale, l'unico progetto veramente valido nato negli ultimi decenni, vale a dire il noto Funifor (collegamento funiviario con pista di rientro ndr), ora i nostri ospiti potrebbero usufruire di un carosello di ben sette impianti collegati, da San Martino a Passo Rolle. Non se ne è fatto nulla, la politica locale è del tutto assente ed abbiamo la netta impressione che non ci creda più nessuno».
Nasce da qui la vostra decisione?
«Vista la situzione abbiamo deciso di smettere. Faccio presente che la nostra società è in attivo malgrado la crisi e tutto quello che le ruota intorno. E questo grazie al nostro lavoro ed ai nostri sacrifici. Ma adesso siamo stanchi e delusi di chiacchiere e promesse che non portano mai a qualche cosa di concreto. A queste condizioni, non vale davvero la pena di continuare. Se qualcuno è disposto all'acquisto, si faccia avanti».

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