Dolomiti / La storia

A spasso con il cane nel bosco: arriva un lupo che li segue per un po': «Era curioso e non aggressivo, ho battuto le mani ed è fuggito»

L'episodio è avvenuto nel Bellunese, pochi giorni fa: protagonista un esperto di fauna che coglie l'occasione per ricordare le buone norme di comportamento per evitare di incoraggiare la confidenza degli animali selvatici

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TRENTO. Stava passeggiando nel bosco con il proprio cane al guinzaglio, quando improvvisamente davanti a loro è comparso un lupo, a pochissimi metri di distanza.

L'episodio nei giorni scorsi in Valbelluna, l'area percorsa dal fiume Piave tra Belluno e Feltre, dove negli ultimi anni sono aumentate le segnalazioni sulla presenza di lupi, specie a una certa quota, sui monti.

A raccontare quanto accaduto non è una persona qualunque, ma un esperto di fauna: Cristiano Fant, divulgatore e presidente dell’associazione “Siamo tutti animali - Veneto”.

Ne dà notizia, oggi, l'edizione di Belluno del quotidiano Il Gazzettino, che riporta la testimonianza dello stesso Fant, che così descrive quei momenti con il lupo: «Andandogli incontro ho visto che non si muoveva. Ma ci siamo comunque allontanati, lasciandolo in pace. Lui ci ha però seguito per circa mezzo chilometro. Naturalmente procedevo con passo tranquillo, ma mi guardavo spesso indietro per capirne le intenzioni. Era evidente che non interessavo io in quanto uomo, quanto piuttosto il mio cane che è un incrocio con un pastore tedesco».

Una volta messo il cane in sicurezza in una casa, Fant spiega di essere rimasto solo con il lupo a tre metri: «Era tranquillo, senza dare segnali di disagio o di aggressività. Ho battuto le mani ed è scappato. Durante tutto il periodo, ha sempre tenuto la coda tra le zampe. Curioso, anzi curiosa, perché secondo me era una femmina, ma non confidente».

L'esperto bellunese sottolinea che nel caso di incontri come questo è fondamentale comportarsi correttamente, senza dare confidenza ai lupi e quindi senza indugiare stupidamente per tentare di fare foto o video.

Bisogna proseguire per la propria strada senza cercare di avvicinarsi o di richiamare l'attenzione dell'animale selvatico: vanno evitati tutti i gesti che potrebbero in qualche modo incoraggiare la confidenza dell'animale verso gli esseri umani.

E infatti nell'occasione descritta, il lupo (o la lupa), una volta esaurita la curiosità per la presenza del proprio quasi simile, è fuggito a un semplice battere di mani dell'umano.

E va da sé che quando si porta il proprio cane nei boschi bisogna tenerlo al guinzaglio.

"Chissà che a forza di dire certe cose, portando anche l'esperienza personale, la gente cominci a usare la testa, per pensare, prima di parlare male dei lupi", commenta questa mattina in Fb Cristiano Fant, in un post che riporta l'articolo di giornale.
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