Chiusure al Passo Sella Gli esercenti contrari

«Scrivo a nome del Comitato per la salvaguardia dei passi dolomitici, cui aderiscono 79 imprese con 623 dipendenti e collaboratori, a cavallo delle tre province di Bolzano, Trento e Belluno. Il Comitato è stato creato con l’obiettivo di valorizzare l’offerta turistica dei passi dolomitici e difendere l’importanza degli scambi turistici e commerciali tra le valli alpine».
 
Inizia così la lettera inviata ai Commissari del governo di Trento e Bolzano e all’assessore regionale Veneto Federico Carner, a firma di Osvaldo Finazzer a nome Comitato per la salvaguardia dei passi dolomitici. Nella lettera si chiede il ritiro della decisione di chiudere al traffico veicolare la Statale 242 di Val Gardena e Passo Sella, decisa in occasione dei nove mercoledì di luglio e agosto che porteranno a Passo Sella soltanto ciclisti e veicoli elettrici. La sperimentazione partirà il 5 luglio, sotto il nome di #Dolomitesvives.
 
«Riteniamo di portare alla sua attenzione - si legge nella lettera - quanto riportato nello studio Eurac che riporta testualmente: “Dal punto di vista delle emissioni atmosferiche, non si registrano invece valori superiori a limiti normativi. Nonostante le concentrazioni di inquinanti risultino sensibilmente inferiori rispetto ai valori registrati nel fondovalle, è comunque rilevabile una fonte di inquinamento (NO e NO2) che, seppur contenuta, è direttamente riconducibile al traffico veicolare e ne riflette l’andamento nel corso della giornata”. Non vi è quindi alcuna base scientifica - aggiunge Finazzer - che giustifica i costi economici e sociali conseguenti alla riduzione della libertà di circolazione sulla strada statale Strada. Anzi se alla base dell’azione intrapresa fosse il rispetto dell’ambiente, l’analisi effettuata porta a ritenere prioritaria la chiusura al traffico delle strade nei fondovalle dolomitici».
 
Secondo i firmatari, l’importanza della viabilità del passo Sella è evidenziata dalla sua posizione e dall’assenza di percorsi alternativi sostenibili. «Nel collegamento tra Ortisei (Val Gardena) e Canazei (Val di Fassa) gli unici percorsi alternativi al passaggio attraverso il passo Sella sono tre: il primo attraverso il passo Gardena, passo Campolongo e passo Pordoi con un raddoppio della distanza e dei tempi di percorrenza. Il secondo scendendo nella valle dell’Isarco e prendendo la SS12 via Tires con raddoppio del tempo di percorrenza e aumento di 2,5 volte della distanza. Il terzo sempre dalla valle dell’Isarco passando per Nova Levante con un raddoppio dei tempi e aumento di 2,6 volte della distanza.
 
Per Finazzer, «la chiusura del Sella comporterebbe quindi un immediato aggravio dei costi ambientali causati dal traffico veicolare per il semplice aumento della distanza e senza valutare l’aumento del dislivello complessivo. Porterebbe inoltre alla diversione complessiva del traffico turistico itinerante con un danno economico diffuso in tutte le valli dolomitiche. La conseguenza è uno sproporzionato sacrificio del diritto di utilizzo da parte di tutti, un sacrificio eccessivo dei legittimi interessi che si appoggiano sull’uso generale del bene demaniale strada. Questa sproporzione è distorsiva e perciò fortemente sospettabile dal punto di vista della legittimità, facendo anche palesare l’ipotesi di interruzione di pubblico servizio. Riteniamo pretestuosa la giustificazione avanzata dalla Provincia di Trento a sostegno della richiesta di chiusura e ci riserviamo di adire le vie legali».

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