Cultura / Il bilancio

Riapre il Museo delle Palafitte di Ledro dopo un 2023 al top: 43.820 ingressi e 9mila studenti da tutta Italia

L’ente è il fulcro della rete ReLed che coinvolge il Museo garibaldino di Bezzecca, il museo farmaceutico Foletto di Pieve, il Centro visitatori di Tremalzo, il centro del Biotopo d'Ampola, la Fucina di Prè e il parco artistico Ledro Land Art di Pur. Tra gli eventi anche il programma «Palafittando»

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di Elena Piva

LEDRO. La cultura, per fortuna, gioca ancora il ruolo di salvagente sociale e in soccorso alla popolazione di Ledro, emotivamente frustrata dall'attuale situazione viabilistica, arriva il Museo delle palafitte di Molina che spalanca le porte in vista della stagione 2024.

La riapertura della sede locale del Museo delle scienze di Trento immette nella valle una ventata di positività e rivincite grazie al record di visitatori del 2023: 43.820 biglietti staccati in 303 giorni di attività, un vero e proprio appiglio contro l'ondata di malumore. Il sito patrimonio Unesco, capostipite della rete ReLed (la Rete museale di Ledro), è tornato visitabile venerdì e il 3 marzo, prima domenica mensile, è stato ad entrata gratuita (da ieri, 4 marzo, aperto tutti i giorni, dalle 10 alle 17). Lo scorso anno la rete che unisce più realtà ledrensi - oltre al Museo delle palafitte, il Museo garibaldino di Bezzecca, il museo farmaceutico Foletto di Pieve, il Centro visitatori di Tremalzo, il centro del Biotopo d'Ampola, la Fucina di Prè e il parco artistico Ledro Land Art di Pur - ha superato le centomila presenze, 102.341 per essere precisi.

«Per quanto periferica, questa offerta turistico-culturale è molto apprezzata - ha fatto sapere Donato Riccadonna, responsabile del museo e coordinatore di ReLed - dal 2012 la rete alimenta un sistema di condivisione tra gli attori della zona che comprende anche alcune associazioni. Questa modalità di lavoro, leggera e costante, deve balzare all'occhio di tutti se si pensa che siamo lontani dai grandi centri urbani: la cultura sta facendo anche economia a Ledro. Inoltre, la regia del Muse nelle Reti di riserve Alpi Ledrensi e del Chiese è un evidente segno della capacità di essere un ponte sul territorio».

Distribuzione capillare e desiderio di destagionalizzarsi pagano bene in termini di appetibilità tanto che, come detto, il museo ha conquistato 43.820 persone nel 2023. Di queste, 8.802 sono studenti e studentesse delle 476 classi provenienti da otto regioni diverse, che hanno risposto entusiaste alle proposte educative. Forte del cartellone estivo «Palafittando», la passata stagione annovera anche 46 giornate di animazione, 78 visite guidate e più di 20 eventi di rete. Il vivaio progettuale è impreziosito dalle collaborazioni con il Mag di Riva e le associazioni La Miniera di Darzo e Araba Fenice.

Parlando di rinnovato slancio non possiamo dimenticare le ricerche scientifiche in atto e quelle in evoluzione: dal "pane delle Palafitte", ispirato alle pagnotte ledrensi di 3.600 anni fa ed ora in commercio grazie all'Associazione panificatori trentini, al progetto sul Dna, passando per l'analisi delle antiche impronte impresse sull'argilla, lo studio dei crani di orso forati e l'ambiziosa idea di creare un deposito per la conservazione dei reperti negli spazi della vicina ex-Colonia. Insomma, con cotanta bellezza da apprezzare è facile comprendere la gioia dell'abitare a Ledro. Non a caso, è sempre da essa che si sviluppa la premura di chi sollecita maggior tutela.

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