Femminicidi / Le parole

La mamma di Alba Chiara Baroni: “Vorrei tanto abbracciare il papà di Giulia Cecchettin”

Il femminicidio di Giulia sembra, anzi è, la tragica "fotocopia" di quello di Alba: ventidue anni entrambe le vittime, così come Filippo Turetta, due anni in più di Mattia Stanga che prima uccise la ragazza di Tenno con alcuni colpi di pistola e poi si tolse la vita. Ecco le parole dei genitori di Alba

TRENTO Migliaia di persone in corteo contro la violenza sulle donne
ARRESTATO Preso in Germania Filippo Turetta

di Paolo Liserre

TENNO. Solo quest'anno sono 102 volte che quella ferita si riapre, che quella cicatrice indelebile torna a sanguinare, che quel dolore torna ad urlare. Centodue come le donne ammazzate in meno di undici mesi da uomini che non sanno cos'è l'amore e lo svendono al possesso. Ma forse mai come questa volta, da quel terribile 31 luglio di sei anni fa, il dolore di Loredana, Massimo e Aurora è stato così intenso e forte. Perché il femminicidio di Giulia Cecchettin sembra, anzi è, la tragica "fotocopia" di quello della loro Alba Chiara: ventidue anni entrambe le vittime, così come Filippo Turetta, due anni in più di Mattia Stanga che prima uccise Alba Chiara con alcuni colpi di pistola e poi si tolse la vita.

Per un beffardo gioco del destino, sabato scorso quando il terribile sospetto si è tramutato in realtà, l'associazione nata in memoria della ragazza tennese stava proponendo una serata sul tema con la presentazione del libro della giornalista e scrittrice Carlotta Vagnoli dal titolo «Come non si racconta un femminicidio». Nelle scorsi giorni Massimo Baroni, il papà di Alba Chiara, ha partecipato alla "passeggiata rumorosa" a Trento, in memoria di Giulia e di tutte le vittime di femminicidio. «Quanto avvenuto in questi giorni ha delle terribili analogie con il nostro dramma - ci racconta papà Massimo, poca voglia di parlare ma la gentilezza e la forza di sempre - Io sono un uomo e sono gli uomini a dover essere educati. La violenza non è un destino, la violenza è una tua scelta. Sbagliata».

Loredana Magnoni, la mamma di Alba Chiara, è fuori regione per accudire l'anziana madre. «La morte di Giulia ci ha fatto ripiombare nel baratro - ci dice al telefono con quella voce sempre carica di emozione ma anche di determinazione e voglia di combattere - Perché a Giulia, così come alla nostra Alba Chiara, hanno strappato il tempo e i sogni. L'unica cosa che mi consola è il desiderio del papà di Giulia di trasformare il dolore in qualcosa di positivo per gli altri. Quando Alba Chiara è stata uccisa io avevo due strade: potevo chiudermi in casa nel mio dolore e lasciarmi morire lentamente, oppure potevo trasformare quel dolore in amore e cercare di costruire qualcosa per gli altri. Ho scelto, abbiamo scelto, questa seconda strada ed è questo quello che mi fa andare avanti. Se potessi incontrare il papà di Giulia non gli direi niente: le parole non servono in questi momenti, gli dare un abbraccio, un forte abbraccio, è questa la medicina migliore».

Alba Chiara e Giulia, uccise dal possesso che non ha nulla a che vedere con l'amore: «L'amore - prosegue Loredana - non è mai possesso, nemmeno quello di una madre verso i propri figli: li mettiamo al mondo ma non sono nostri». Il vero amore nasce prima di tutto dal rispetto: «Il rispetto verso il prossimo, di qualunque sesso esso sia, verso l'ambiente, verso una comunità. Senza rispetto non c'è amore» conclude Loredana. E senza amore, quello vero, rischiamo di dover proseguire questo lugubre conteggio.

comments powered by Disqus