Salute / il caso

Val di Ledro: il sostituto medico di base se ne va e il Comune attende ancora una soluzione per i cittadini senza assistenza

Il dottor Alex Patton saluta i suoi pazienti: «Esperienza bellissima, ora però devo andare avanti con la mia specializzazione». E l’amministrazione sollecita l’Azienda Sanitaria: «Subito un dottore entro il 2 novembre»

LEDRO. Dopo alcuni mesi di servizio come medico di base in Val di Ledro, il giovane dottor Alex Patton si prepara a partire con la fine del mese di ottobre: sarà impegnato in un corso di specializzazione a Verona. L’amministrazione comunale, intanto, sta sollecitando l’Azienda sanitaria perché garantisca la copertura dell’assistenza primaria con un medico presente, in maniera stabile e definitiva, sulla Val di Ledro.

Il dottor Patton racconta di un’esperienza particolarmente positiva e certamente da consigliare ai colleghi. «Mi sono trovato molto bene – spiega - purtroppo devo andare via per portare avanti la mia specializzazione, ma ci tengo a dire che il posto è bellissimo e c’è un ottimo team. Col dottor Fasoletti c’è stata una buona collaborazione e così anche con la segretaria Maddalena, che seguiva sia me che il collega. Mi sono capitate meno occasioni di collaborazione con la dottoressa Straticò, soprattutto a causa di orari diversi, ma quelle poche sono state tutte positive. Benissimo ho lavorato anche col servizio territoriale degli infermieri, in particolare coi professionisti Rocco e Amedeo.

Mi sono trovato benissimo coi pazienti; purtroppo in valle, come sappiamo, c’è un problema di carenza di medici soprattutto nella parte più alta, quella che ho coperto io, e che è caratterizzata dalla presenza di molti anziani. Proprio per questa caratteristica della popolazione, la presenza di un medico è indispensabile. Qui in Val di Ledro ho imparato anche molto. Va sicuramente detto, infatti, che tanta parte del lavoro del medico di famiglia è di tipo psicologico e sociale: ci sono persone che arrivano in ambulatorio e hanno bisogno, anzitutto, di percepire un interesse nei loro confronti. Sono piccole cose che fanno la differenza. Sui pazienti voglio sottolineare un’altra cosa: ho dato due orari di reperibilità telefonica e, nel 95% dei casi, tutti li hanno rispettati. Chi ha dovuto chiamare fuori da quegli orari lo ha fatto per reali emergenze. Questo è un dato importante: significa che queste persone hanno grande rispetto per il medico».

Insomma, in conclusione, il dottore spiega che in valle la professione si può esercitare in modo positivo, formativo e capace di dare soddisfazioni.

L’amministrazione comunale, come detto in apertura, si è già attivata per chiedere all’Azienda sanitaria di integrare il prima possibile questa partenza. Sta attendendo comunicazioni sulla sostituzione a partire dal giorno 2 novembre, altrimenti il territorio rimarrà parzialmente scoperto.

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