"Nugole de lana": Giacomo Floriani raccontato da Cesare Guardini

Presentato mercoledì nella sala pubblica della biblioteca civica di Riva il nuovissimo libro di Cesare Guardini «Nugole de lana. Storie e divagazioni su Giacomo Floriani».
Grande amante della montagna, già insegnante al liceo «Maffei» e giornalista, Cesare Guardini ha dato alle stampe una raccolta di «storie e divagazioni su Giacomo Floriani» voluta per il cinquantenario della scomparsa del «poeta dei rivani» (Riva del Garda, 20 gennaio 1889 - 28 aprile 1968), edita dal Comune e dalla biblioteca civica di Riva del Garda e dal Museo Alto Garda.
Frutto di una ricerca svolta nell’arco di due anni nel fondo «Giacomo Floriani» della biblioteca civica di Riva del Garda e nel fondo «Riccardo Maroni» della biblioteca civica di Rovereto, la pubblicazione propone tra l’altro alcuni episodi inediti della vita del poeta, ripercorrendone per intero la vita e la carriera: dalla gioventù al sodalizio con l’amico Riccardo Maroni, dal tempo dell’intensa produzione a quella del silenzio, fino alla vicenda della celebre baita nei pressi della chiesetta di San Pietro, sulla montagna che domina il Garda, dove il poeta trascorre gli ultimi anni con la moglie Lucia Pizzini.
«Giacomo Floriani è una delle glorie riconosciute della nostra città - dice Cesare Guardini - al quale va riconosciuto il merito di un importante lavoro di difesa e di conservazione del dialetto. Come lui stesso rivendica con orgoglio, è figlio di pastori, cioè di gente umile che vive in montagna e nella natura, con le bestie e la fatica del lavoro di tutti i giorni. E proprio nella montagna Floriani vede il luogo della perduta innocenza, quella che l’inurbamento e l’evoluzione della società hanno cancellato. La montagna per Floriani è la parte sana della società e della vita».

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