Rurale Ledro, rimandato ogni progetto di fusione

di Paola Malcotti

La Cassa rurale di Ledro proseguirà il suo percorso in solitaria, perlomeno fin tanto che sarà possibile. Poi si vedrà.

Dalla riunione con i soci di venerdì sera, alla quale sono stati invitati pure i rappresentanti dell’amministrazione comunale, delle associazioni e delle cooperative locali, non è emerso nulla di nuovo rispetto alla primavera scorsa, quando il cda dell’istituto di credito di valle aveva promesso un incontro per spiegare lo stato delle cose.

Dopo che l’ipotesi di un’operazione a tre con la Rurale di Saone e la «Don Guetti» di Fiavè e Lomaso era sfumata, il bisogno di un confronto con la compagine sociale si era reso quanto mai indispensabile, per tracciare così la linea da seguire nel rispetto di quanto previsto dalla riforma sugli istituti di credito cooperativo. In tema di fusione, gli affiliati hanno però preferito rimandare qualsiasi decisione, almeno fino alla prossima assemblea.

«In primavera ci eravamo lasciati con uno scenario nel quale stava maturando la prospettiva dell’aggregazione della nostra Rurale con due istituti limitrofi, di dimensioni contenute - fanno sapere dal cda di valle - considerato che lo spirito che guidava quell’ipotesi era rappresentato dalla volontà di ricercare un aumento dimensionale nel quale il ruolo di Ledro e della sua comunità rimanesse centrale. L’incontro di venerdì sera ha avuto lo scopo di aggiornare i soci sull’evoluzione della situazione rispetto a quel progetto e per decidere insieme quale futuro disegnare per la nostra banca».

«Sono lieto dell’ampia risposta ricevuta dai soci, che con i loro interventi ci hanno fatto capire quanto sentito sia il coinvolgimento e la partecipazione di tutti nella definizione della strada da seguire - ha detto il presidente Marco Baruzzi - abbiamo raccolto diverse voci e ognuna verrà presa in considerazione, anche se quella prevalente ha chiesto il percorso autonomo fino al momento in cui non ci verrà imposta l’unificazione». Immutata dunque la prospettiva che porterà la Cassa ledrense dell’immediato futuro, anche se nell’incontro dell’altra sera non sono mancate sia la sollecitazione a seguire con attenzione l’evoluzione delle ipotesi di fusione, sia un invito a perseguire lo spirito cooperativistico, data l’importanza della presenza sul territorio di una banca sensibile alle esigenze di tutti, soprattutto dei più piccoli.

Tutto rimandato quindi alla prossima assemblea, quella primaverile, con la rendicontazione dell’esercizio 2017. Che, come anticipato dal direttore Marco Gabrielli, «riporterà una situazione positiva, con una crescita importante nei depositi e nei crediti, e un piano industriale del prossimo quadriennio già definito».

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