Addio Franco Moretti, El Popo della residenza Molino

Nel pomeriggio di martedì si è spento serenamente Franco Moretti, da 37 anni ospite della casa di soggiorno per anziani di Dro. Nato il 12 agosto 1921, da pochi giorni aveva festeggiato i suoi 95 anni nella Residenza Molino, che è stata la «sua casa» fin dal 1978.

«Una figura la sua - scrivono gli operatori - che tutti coloro che frequentano la struttura, residenti  e familiari, operatori e volontari, medici e amministratori hanno avuto modo di apprezzare lavorando insieme e partecipando alle sue attività».

Il fratello Gianmario, dopo la morte dei genitori, si è preso cura di lui e, una volta entrato in Rsa, lo è venuto a trovare frequentemente portandogli note di affetto e allegria. «Quel fratello che, ci ricorda con nostalgia, lui aiutava come si fa con un bambino, fin da quando a Mollaro nel 1963 lo aveva osservato immobile davanti alla televisione - la grande novità  giunta in valle per la prima volta - per un giorno intero. Arrivando a Dro, alla Residenza Molino, è tornato vicino ai suoi cari e circondato dal loro affetto e dalle loro attenzioni, Franco ha continuato a vivere sereno, ma sempre pronto a camminare, correre, persino scappare. È stata una persona che si è affermata non attraverso le parole (poche riferite soprattutto all’affetto dei suoi genitori) ma attraverso altre caratteristiche tipo la gentilezza, la dolcezza e a volte la determinazione quasi “bambinesca” così da essere spesso chiamato negli anni «el popo» della struttura.

Ha ispirato sempre negli altri ospiti un istinto di protezione: con Ettore, ad esempio, ha vissuto in simbiosi per molti anni nella stessa stanza. Qui ha vissuto “bene” la sua lunga vita, sempre accudito da persone che lo amavano e spesso stavano con lui, condividevano i pasti nelle feste con lui, cantavano e disegnavano con lui, in quella che consideravano ormai la “sua vera casa”. Poi il sopraggiungere della malattia: era sempre un uomo sereno, circondato da amici – che non lo dimenticheranno mai – è stato confortato dai valori cristiani». I suoi familiari, in particolare la nipote Paola a nome di tutti, ha deciso per questo che il rito funebre dovesse svolgersi  proprio dentro la “sua residenza”, ieri pomeriggio, dove ha trascorso metà della vita.

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