I pericolosi lidi del Garda, al via «Spiagge Sicure»

Bagnini in servizio già dal 28 maggio, quando è stato salvato il 19enne di Ala ai Sabbioni. A regime saranno 25 postazioni, con 2 gommoni e 9 defibrillatori per Riva, Torbole, Ledro e Tenno

di Davide Pivetti

Non esistono spiagge sicure almeno nel Garda trentino. La bellezza del nostro lago è anche il motivo della sua pericolosità.

I fondali precipitano rapidamente a pochi passi dalla riva, le profondità che si raggiungono sono subito elevate e se allontanarsi dalla spiaggia a Cesenatico significa ritrovarsi con l’acqua alle ginocchia, farlo ai Sabbioni piuttosto che in Purfina o alla Pavese vuol dire avere sotto anche 25 metri d’acqua. A questo si aggiunga l’altro elemento di rischio, cioè la temperatura dell’acqua. Che può raggiungere sì i 25 gradi in piena estate, per pochi giorni, e che nel resto della stagione calda rimane sempre piuttosto “fresco”, oscillando tra i 17 e i 22 gradi. Questo aumenta sensibilimente il rischio di gravi malori dovuti proprio alla congestione, ma anche gli effetti dell’ipotermia ad esempio per surfisti e regatanti che rimangono a mollo per troppo tempo.

Per rendere i nostri lidi meno pericolosi è stato istituito con buona lungimiranza il servizio «Spiagge Sicure», il cui periodo di operatività è cambiato nel tempo arrivando oggi ad interessare tre mesi e mezzo della nostra stagione turistica, che possono diventare quattro in caso di un autunno particolarmente temperato.

Il servizio è già attivo da sabato 28 maggio, con alcune postazioni sulle spiagge più frequentate, e proprio quel giorno è avvenuto il salvataggio di Karim Abdul Issaka, 19 anni di Ala, gettatosi in acqua nonostante la temperatura ancora troppo bassa e l’invito a non farlo da parte del bagnino. Il giovane è uscito dal coma nei giorni scorsi e può dirsi davvero fortunato per la presenza del bagnino e di altri soccorritori occasionali. Le spiagge saranno presidiate fino al 9 settembre, salvo prolungamenti della stagione balneare.

«Episodi di questo tipo - diceva ieri Niko Posenato, presentando la nuova stagione del servizio - hanno purtroppo una mortalità elevata. Non è semplice individuare in modo tempestivo e soccorrere efficacemente una persona che sta annegando. Ma è questo che siamo chiamati a fare e ogni salvataggio è un evento di grande rilevanza».

Per questo il servizio è stato riorganizzato negli anni cercando di essere il più aderente possibile alle situazioni reali. L’estensione temporale va in questa direzione, così come il raddoppio delle postazioni nei fine settimana di luglio e agosto e per tutto il periodo ferragostano.
«È un servizio fondamentale per la nostra realtà - diceva ieri Gianni Morandi, assessore in Comunità di valle e sindaco a Nago-Torbole - anche dal punto di vista della promozione turistica oltreché della sicurezza vera e propria di residenti e ospiti. E ha dimostrato capacità di adattamento che noi sindaci riteniamo molto importanti».

A pieno regime «Spiagge Sicure» schiererà tra Riva, Torbole, Ledro e Tenno 25 operatori, 2 gommoni (le «idroambulanze») e 9 defibrillatori. Quest’ultimo aspetto rappresenta un’ulteriore potenziamento della capacità di risposta. Agli apparecchi già presenti la Comunità di valle ha chiesto di aggiungerne altri tre e la «GPServizi» non solo ha risposto positivamente ma ne ha aggiunti altri due per le spiagge di Pur e Mezzolago.

Per quanto si faccia resta ovviamente essenziale la prevenzione. «Spiagge Sicure» distribuirà un oposcolo informativo per evitare i comportamenti più a rischio: scendere in acqua dopo mangiato (attendere almeno 2 ore e mezza) o troppo accalorati, nuotare fuori dalle aree delimitate o gridare «aiuto» per gioco.

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