Parte dalla piccola Drena il messaggio per l'Europa

Riuniti Castel Drena per ragionare sull’Europa di oggi, sui legami di amicizia nati e cresciuti con diverse comunità in paesi europei anche lontani, ma anche sul presente, sempre più fatto di barriere, muri, difficoltà e incomprensioni nella «casa comune» che ancora oggi è la vecchia Europa.

Di questo e altro si è parlato nel convegno che ha riunito i Comitati gemellaggi dell’Alto Garda e Ledro nei giorni scorsi, ovvero nel fine settimana più vicino alla giornata Europea, fissata ormai da qualche anno per il 9 maggio.

Il Ccomitato gemellaggi «Drena oltre i confini» si è fatto promotore di un incontro che ha permesso, per la prima volta, un confronto tra i vari comitati che nei differenti comuni del territorio si occupano di mantenere vivi e saldi i rapporti con le cittadine europee gemellate (Italia, Germania, Francia, Repubblica Ceca, Scozia).

Per ore i rappresentanti di Arco, Ledro, Ronzo-Chienis, Cavedine, Dro, Riva e Drena hanno avuto modo di dialogare circa lo “status quo” dei gemellaggi. Sono emersi quadri molto diversi: da realtà come quella arcense e ledrense che possono vantare più di un gemellaggio e di un patto d’amicizia fin dagli anni ‘60 a quella di Dro, che purtroppo non possiede più uno scambio attivo con la cittadina ungherese di Szikszo, ma che ben recepirebbe il gemellaggio attivo da più di 26 anni tra i comuni di

Drena e Hallerndorf, nel caso in cui si attivasse il processo di fusione.

Degna di nota la presenza di delegazioni dai comuni di Schotten e Buttenheim (Germania) venute appositamente. Significative al riguardo soprattutto le parole di Hans Schuberth di Buttenheim, che ha evidenziato con orgoglio non solo il recente gemellaggio e l’autentica amicizia con Ronzo-Chienis, bensì anche l’ospitalità che la cittadina tedesca offre a diversi profughi “richiedenti asilo” e come ciò costituisca un autentico arricchimento culturale; ha concluso con un messaggio di incoraggiamento: «Non dobbiamo avere paura; gli europei ce la faranno anche nella sfida dell’accoglienza».

Grazie anche agli interventi del senatore Tonini, del già parlamentare europeo Santini e del consigliere provinciale Giuliani è stata ribadita l’importanza di un sentimento europeo e di una reale costruzione di un’Europa dei popoli, non solo come continuazione di una tradizione e di una sfida lanciata dai padri fondatori quali De Gasperi o Schuman al termine del disastroso conflitto mondiale, ma soprattutto come condizione necessaria per poter fronteggiare adeguatamente problematiche globali, quali la crisi economica o le migrazioni da paesi in guerra o dalla zona sub sahariana. Agli occhi di tutti i presenti è parsa persino anacronistica l’idea di certi paesi di poter recedere dagli accordi europei.

Il convegno è stato sostenuto dalla Comunità di valle, rappresentata dal vicepresidente Carlo Pedergnana, e voluto da «Drena Oltre i Confini», un comitato gemellaggi il cui giovane direttivo vanta una media anagrafica di 32 anni (lo compongono infatti il presidente Christian Beck, Bianchi Chiarani Mario, Fiorio Adam, Zardini Stefano e Bombardelli Sara).
Giusto ribadire che gli scambi scolastici, coronati talvolta persino da accoglienze in famiglia, sono la vera linfa dei gemellaggi, in grado di far conoscere e percepire realmente diversi stili di vita e differenti culture.

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