Il luccio gigante da record pescato nelle acque di Riva

Questa volta Alberto Rania l’ha combinata proprio grossa, lunga e pesante: ben 21 chili e 600 grammi

di Davide Pivetti

Questa volta Alberto Rania l’ha combinata proprio grossa, lunga e pesante: ben 21 chili e 600 grammi. A tanto si è fermata la bilancia quando, due giorni fa, ha pesato il gigantesco luccio di 145 centimentri pescato nottetempo nelle acque del golfo rivano.

Un pesce smisurato, che farebbe la gioia ai qualsiasi pescatore, professionista o appassionato, e che stando ai dati dei nostri archivi rappresenterebbe il record assoluto per un luccio pescato in acque trentine.

«È un vero coccodrillo - commenta Alberto Rania - l’ho pescato davanti a Riva, con la mia barca, quando era ancora buio. E col buio vi garantisco che non sono riuscito a capire cosa stavo tirando a bordo finché non l’ho visto fuori acqua. Avevo messo le retine per le tinche, e invece ho tirato su il luccio della vita. Un pesce così grande non l’ho mai visto».

E se lo dice lui, che di pesca se ne intende, c’è veramente da segnarsi la cattura negli annali trentini.

Rania, rivano di 55 anni, è segretario dell’associazione «Amici della Tirlindana», che da anni rilancia la tradizionale pesca nel Garda. È un esperto nel settore e soprattutto è un appassionato coraggioso: «Proprio un anno fa - ricorda - dopo 26 anni di lavoro ho lasciato il posto fisso in Cartiera per vivere di pesca. Quasi ogni giorno esco nel cuore della notte con la mia barca e poi vendo in piazza al Broglio di Riva le mie catture. Non è facile, ma è il grande amore per il lago e per il pesce di lago che mi ha spinto a questa scelta».

Che tanti rivani hanno già imparato ad apprezzare visto che non sono pochi quelli che ogni martedì, venerdì e sabato mattina vanno da Rania a scegliere i pesci tra i cubetti di ghiaccio della sua «Apecar» sotto i grandi platani accanto alla Rocca. Tutto molto semplice, immediato e artigianale, ma senza dimenticare la contemporaneità: ha creato un sito interent (www.albertorania.it) che è una vera enciclopedia del pesce di lago. Tecniche di pesca, specie di pesci, ricette, storia della pesca gardesana e caratteristiche geografiche e ittiologiche del Garda.

Ma il luccio da record ha preso un’altra strada: «L’ho venduto allo chef stellato del Lido Palace - racconta Alberto - che ci ha fatto un menu dedicato». Una bella fine per il pescione, sui tavoli dell’unico cinque stelle lusso del Trentino.

L’anno scorso aveva fatto scalpore la cattura di un altro luccio da 17 chili nelle acque del golfo di Torbole. Anche quel pesce era stato “celebrato” nel migliore dei modi con tanto di cena al «Gallo» organizzata dagli «Amici Rivani» in suo onore.

Altri record precedenti, in Trentino, sono il luccio da 19,2 chili catturato nel 2004 da Renato Barbagli a Baselga di Pinè. E prima di lui l’esemplare da 16 chili preso da Diego Gianmoena sempre nel lago di Serraia a Baselga di Pinè.

Insieme alla carpa, il luccio è il più grande dei pesci che popolano le acque del Trentino. Il record assoluto italiano, per quanto riguarda le catture documentate, risale agli anni Settanta: un esemplare di 27,5 chili e 170 centimetri di lunghezza pescato nel Po. Altre catture da primato nel 2011 in Valdarno (24 chili) e al lago del Salto, in Lazio (23 chili) nel 2012. Il primato europeo spetterebbe ad un luccio da 30,5 chili pescato negli anni ‘80 in Germania.

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