«Bosco Caproni», sui sentieri pericoli per biker ed escursionisti

Nulla è cambiato negli ultimi mesi: cartelli di divieto divelti, discese folli dove non si potrebbe. E in inverno gli ostacoli messi per ostacolare le bici

di Chiara Turrini

Con la bella stagione cresce la frequentazione dei sentieri che attraversano il «Bosco Caproni», sopra la frazione di San Martino.

Mauro Bettoni, cittadino residente alla Moletta, denuncia però l’aumento dei bikers là dove il percorso è pensato per essere solo pedonale. In teoria esiste il divieto per le biciclette, in pratica escursionisti e pedali coesistono in una convivenza secondo molti forzata.

«In questo periodo inizia il vero traffico in quell’area - dice Bettoni - e torna ad essere una vera e propria pista per Downhill». La disciplina della mountain bike estrema, che predilige le discese molto pendenti, dovrebbe disporre di circuiti appositi per evitare di danneggiare le zolle del terreno e soprattutto le persone in escursione, che non si aspettano di spartire i sentieri con due ruote in picchiata.

Quest’inverno il «Bosco Caproni» era stato lo scenario della sgradevole e inopportuna protesta di qualche anonimo che, non tollerando la presenza dei bikers, aveva posto sui percorsi svariati ostacoli, messi insieme con pietre e bastoni. Non un bel modo per esprimere dissenso. E infatti la risposta dell’altra fazione non si era fatta attendere: ancora una volta qualche anonimo aveva divelto i cartelli di divieti posti tra la località Pianaura e Braila, all’imbocco del «Senter de la maestra». L’amministrazione aveva cercato di calmare le acque, assicurando agli escursionisti - e soprattutto alla Sat responsabile dei sentieri - che l’ordinanza del 2005, con il divieto di transito alle biciclette, era ancora in vigore.

«Ma da allora non è cambiato niente - continua il residente della Moletta, fresco testimone di una discesa a suo dire folle dal sentiero delle Cave Meneguzzi - e oltre tutto ci sono sempre più famiglie con bambini che passano nel “Bosco Caproni”, vista la presenza della nuova falesia per famiglie. La situazione può diventare molto pericolosa».

Da tempo in prima linea per riconsegnare i sentieri agli escursionisti, il presidente della sezione Sat di Arco Fabrizio Miori esprime un punto di vista simile a quello di Bettoni: «Non posso che essere d’accordo con quanto denunciato, esprimo la mia solidarietà e condivido i suoi timori. Non si stanno rispettando i divieti. Uno dei sentieri più rovinati è quello che arriva alla “Falesia Family”, l’area più centrale del “Bosco Caproni”. Si gode di una vista bellissima. Ma a quanto pare non siamo in grado di far rispettare l’ordinanza. Non posso che solidarizzare, e sperare che questo ennesimo appello venga raccolto da chi di dovere».

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