Denise Parisi, dopo «Miss Italia» quel treno da prendere al volo

di Claudio Chiarani

Esplosiva. Affabile. Una locomotiva lanciata a tutta velocità. Che sa dove andare, conscia della distanza da percorrere. In una parola, determinata.

Una cascata di riccioli che incorniciano un viso pulito, acqua e sapone. Una riga di trucco appena marcata, giusto per evidenziare gli occhi azzurri che colpiscono laddove un uomo è più vulnerabile, dritto al cuore. Quello di Manuel, il suo fidanzato ovviamente, che avete capito? Lei è Denise Parisi, ventenne receptionist all’hotel «Santoni» di Fabio Toccoli, recente finalista a «Miss Italia» in quel di Jesolo.

«Montata la testa io? Ma nemmeno per sogno!». La risposta è decisa, come il suo incedere nello svelarsi senza problemi per ciò che è, una ragazza che sa perfettamente quello che vuole, e che per raggiungerlo non ha nessun dubbio. I dubbi, spesso, frenano e lasciano passare quei famosi «treni» sui quali, una volta persi, ahimè saresti dovuto salire. «Sono la stessa di sempre - racconta dopo l’esperienza recente (lei aveva già partecipato diciottenne, due anni fa, al concorso) ed essere tornata a casa e al lavoro - frenetica, di corsa, presa da mille cose, ma organizzata. Perché io faccio e annoto tutto qui, vede? Questo è una sorta di diario, un quaderno grande, dove alla fine della giornata mi segno tutto. Così posso sapere dov’ero, cos’ho fatto. E poi un domani potrò rileggere con calma ciò che ho fatto».

Ha girato spot televisivi, ha avuto qualche parte in alcuni film, ciò che vuol fare da grande sarà… «quello che mi capiterà - confessa candidamente Denise - non lo so di preciso ancora. Quello che mi piace lo faccio, il mio lavoro qui in hotel mi piace, correre a Milano mi piace, d’altronde alle superiori correvo in pista e mi piace farlo ancora. Correre da sempre mi piace, è parte di me».

A Denise non piace la discoteca, anzi. «Ho trascorsi di danza classica - spiega - e quando ho dovuto lasciare, mi è dispiaciuto tantissimo. Probabilmente è per questo che la sfida con “Miss Italia” già due anni fa, mi ha “preso”. Ma ero tornata, pur finalista, con l’amaro in bocca. È per questo che ho voluto ritornarci, per capire meglio, perché allora ci credevo meno. Oggi posso dire che ci è stata riservata più attenzione di due anni fa, quando eravamo in sessanta. Meno ragazze, 33 e più possibilità di esprimerci al meglio. È stata decisamente un’edizione molto migliore di quella del 2013».

Inglese, tedesco, francese fluenti, bella presenza, scuola di recitazione e attiva negli sport, «armi» che le consentono di competere alla grande. Oltre ad avere vent’anni, un vantaggio enorme se si sa dove si vuole andare. «Ecco - termina - io quando sento qualcuno dire “c’è tempo”, oppure “si vedrà” non capisco. Credo che le opportunità vadano colte quando capitano, in questo sono testarda. Mi adatto, ma non mi accontento. A 16 anni già lavoravo da marzo a novembre, il fine settimana andavo a Milano a scuola di recitazione, oggi vado in palestra, faccio jogging e atletica leggera. La staffetta 4x100 è la specialità con la quale sono stata due volte alle finali nazionali studentesche».

«Miss Italia» è stata eletta la più bella? «Ha vinto la più “diversa”, una ragazza dai capelli corti. Era dalla nostra Claudia Andreatti nel 2006 che non si eleggeva un tipo così. Ma io sono comunque felice di essere arrivata in finale, è stato un sogno che ho coltivato e portato avanti. Perché bisogna vivere sorridendo ed essere mai senza sorriso, così diventa tutto più bello, no?».

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