Tiarno di Sotto perde pure la materna

di Paola Malcotti

Dopo l’abbassamento delle serrande dell’ufficio postale avvenuto due anni fa ed il conseguente obbligo a carico dell’utenza di avvalersi di quello di Bezzecca, l’unico a servizio della popolazione dei paesi dell’alta e del centro valle, e dopo l’accorpamento della scuola elementare con quella di Tiarno di Sopra di dieci anni fa, il borgo di Tiarno di Sotto dovrà ora assistere anche alla chiusura della scuola materna.

La progressiva eliminazione dal paese dei vari servizi pubblici non è ovviamente vista di buon occhio dagli abitanti che già con la chiusura dell’ufficio postale si erano infuriati dando il via ad una petizione popolare con raccolta firme, finita poi nel cassetto delle dirigenze.
Stesso registro ora con la fusione prevista per la scuola materna del luogo con quella di Tiarno di Sopra, già inserita all’ordine del giorno della seduta di consiglio comunale di inizio anno - alla quale un nutrito gruppo di paesani aveva preso posto tra il pubblico - ma poi procrastinata.
Fino a lunedì prossimo, 2 febbraio, quando la questione verrà riportata all’attenzione del civico consesso assieme alle lamentele della popolazione. Che promette battaglia.

Ad essere arrabbiati sono soprattutto i genitori in quanto - a loro avviso - la chiusura non terrebbe innanzitutto conto della normativa provinciale, che prevede che una scuola dell’infanzia possa funzionare anche con pochi bambini iscritti. Non solo. «Molte famiglie necessitano del servizio di anticipo e posticipo dell’orario d’apertura - dicono all’unisono - finora garantito anche dalla collaborazione tra gli utenti stessi, con il coinvolgimento oltre a papà e mamma anche di nonni o altre figure autorizzate. Sarebbe impossibile poter usufruire del servizio in una sede diversa da quella attuale in mancanza di mezzi pubblici adeguati all’orario!

Per non parlare dei costi che le famiglie dovrebbero iniziare a sostenere per il trasporto tramite pullman di linea o pullmino privato dei bambini fino alla materna di Tiarno di Sopra.
Dispiace che l’amministrazione abbia preso una decisione senza tener conto delle perplessità avanzate, nonostante gli incontri avuti nei mesi scorsi con i genitori e i membri del comitato di gestione, e che ritenga giusto adeguarsi e paragonare la nostra realtà a quella di Pieve, Concei, Prè, Riva, Milano, senza considerare il fatto che così facendo si perde di vista la qualità della vita della comunità ledrense.

Tiarno di Sotto rischia di diventare un dormitorio, sminuito nel suo valore sull’esterno. Chi vorrebbe vivere in un paese privo di servizi? Perché non pensare invece a potenziare l’attività istituendo una scuola materna che, grazie ad un orario diverso dagli altri presenti in valle, si avvicini a quello dell’asilo nido? E perché non istituire pure una scuola materna estiva, spesso molto richiesta? La nostra non è una ribellione ma un’attenta analisi delle esigenze delle famiglie che già usufruiscono del servizio e di quelle che hanno bambini che entreranno a breve. Analisi che chiediamo venga presa in considerazione».

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