Alto Adige / Pandemia

Sospetti sull'inserimento di falsi positivi (per far ottenere il green pass ai no vax) e controlli a tappeto sui punti in cui si eseguono i tamponi

In Alto Adige aumenta l'attenzione sui meccanismi della sorveglianza epidemica, dopo l'allarme lanciato dall'Azienda sanitaria che ha segnalato la vicenda alla Procura e ha sospeso 31 operatori che si occupano di test

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BOLZANO. Ieri la notizia sui sospetti riguardanti 31 operatori impegnati nell'inserimento dati sugli esiti dei tamponi, oggi la stessa Azienda sanitaria fa sapere di aver effettuato per questa vicenda delle segnalazioni alla procura della Repubblica.

In Alto Adige sono state sospesi 31operatori delle 3.000 postazioni attive per lo svolgimento dei test e il successivo inserimento degli esiti dei tamponi: il sospetto è che siano stati registrati dei risultati "falsi positivi" per facilitare ai no vax l'accesso al super green pass in quanto - almeno sulla carta - risultano "guariti".

Bolzano, test falsi per avere il green pass: la posizione di Kompatscher

Il presidente della giunta altoatesina ha parlato della sospensione di 31 accessi alla banca dati dell'Azienda sanitaria provinciale per sospetti abusi. «L'Azienda sanitaria interviene quando c'è un sospetto e lo segnala alle sedi competenti - ha osservato Kompatscher - Laddove c'è un sospetto, vengono fatte le verifiche e si fanno, se del caso le, le segnalazioni alle forze dell'ordine, sospendendo l'accesso».

Gli operatori sospesi sono sia dipendenti dell'Azienda sanitaria ma anche lavoratori di altri centri, comprese le farmacie.

E guariti sempre anche molto rapidamente, il che ha insospettito gli uffici che vigilano sulla macchina della sorveglianza pandemica.

Si teme che già ora siano in circolazione molte persone con green pass ma in realtà on immunizzate.

Inoltre, arriva la comunicazione che i carabinieri del Nas stanno effettuando in questi giorni controlli in centri tamponi e farmacie in tutto l'Alto Adige.

I militari accertano in prima linea che gli addetti ai test siano effettivamente abilitati a farli e che tutto si svolga nel rispetto delle norme.

Negli ultimi mesi in Italia si sono verificati alcuni casi, frutto di indagini delle forze dell'ordine, di personale sanitario operante in hub vaccinaliche, invece, per far ottenere il super green pass a no vax simulava l'inoculazione: casi si sono verificati, fra l'altro, in Sicilia, nelle Marche e nel vicino Veneto.

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