Giovane trentina investe in bici un pedone a Bolzano e scappa Individuata con le telecamere

C’è anche una ventenne trentina fra le persone che la polizia municipale di Bolzano ha individuato a proposito di tre casi di pirateria stradale che hanno portato alla denuncia di altrettanti utenti della strada per il reato di omissione di soccorso e fuga.

Fondamentali si sono rivelate le telecamere di sorveglianza dislocate in città.

Il primo infortunio, in ordine di tempo, si è verificato sotto il porticato di corso Libertà dove un 50enne bolzanino, appena uscito da un negozio, è stato letteralmente travolto da una ciclista che transitava in un’area dedicata ai pedoni.

In seguito al violento urto entrambi sono finiti a terra, ma mentre il pedone è rimasto dolorante sul selciato, la ragazza (una ventenne residente in Trentino, ma domiciliata a Bolzano per motivi di lavoro) si è rialzata e si è allontanata in direzione di Gries, senza curarsi delle condizioni dell’uomo rimasto ferito. La giovane è stata rintracciata poco dopo.

Il secondo incidente ha visto coinvolto invece un automobilista residente a Vipiteno che in viale Trento, dopo aver investito sull’attraversamento ciclabile un bolzanino a bordo del proprio monopattino elettrico si è precipitosamente dato alla fuga .
Dopo nemmeno un’ora di indagini l’automobilista era già stato individuato a convocato al Comando di via Galilei.

L’ultimo episodio è avvenuto in via Claudia Augusta, di fronte alla chiesa, dove un 75enne residente a Nova Ponente nell’effettuare una manovra di inversione di marcia, ha tagliato la strada ad una donna che transitava a bordo del proprio motociclo, facendola cadere rovinosamente a terra. L’anziano, anziché fermarsi e prestare soccorso, ha ripreso la marcia allontanandosi precipitosamente. Anche lui è stato identificato e denunciato.

C’è anche una ventenne trentina fra le persone che la polizia municipale di Bolzano ha individuato a proposito di tre casi di pirateria stradale che hanno portato alla denuncia di altrettanti utenti della strada per il reato di omissione di soccorso e fuga. Fondamentali si sono rivelate le telecamere di sorveglianza dislocate in città.

Il primo infortunio, in ordine di tempo, si è verificato sotto il porticato di corso Libertà dove un 50enne bolzanino, appena uscito da un negozio, è stato letteralmente travolto da una ciclista che transitava in un’area dedicata ai pedoni. In seguito al violento urto entrambi sono finiti a terra, ma mentre il pedone è rimasto dolorante sul selciato, la ragazza (una ventenne residente in Trentino, ma domiciliata a Bolzano per motivi di lavoro) si è rialzata e si è allontanata in direzione di Gries, senza curarsi delle condizioni dell’uomo rimasto ferito. La giovane è stata rintracciata poco dopo.

Il secondo incidente ha visto coinvolto invece un automobilista residente a Vipiteno che in viale Trento, dopo aver investito sull’attraversamento ciclabile un bolzanino a bordo del proprio monopattino elettrico si è precipitosamente dato alla fuga .
Dopo nemmeno un’ora di indagini l’automobilista era già stato individuato a convocato al Comando di via Galilei.

L’ultimo episodio è avvenuto in via Claudia Augusta, di fronte alla chiesa, dove un 75enne residente a Nova Ponente nell’effettuare una manovra di inversione di marcia, ha tagliato la strada ad una donna che transitava a bordo del proprio motociclo, facendola cadere rovinosamente a terra. L’anziano, anziché fermarsi e prestare soccorso, ha ripreso la marcia allontanandosi precipitosamente. Anche lui è stato identificato e denunciato.




(ANSA) - ROMA, 25 GIU -(ANSA) - TRENTO, 25 GIU -    (ANSA) - TRENTO, 25 GIU - La Giunta provinciale di Trento ha dato parere positivo all’introduzione di un bonus vacanza per i cittadini trentini, da spendere nelle strutture del territorio.
Lo ha reso noto l’assessore al turismo, Roberto Failoni, che ha parlato di una misura finalizzata a incentivare la ripresa del settore turistico trentino e a sostenere la spesa delle famiglie.
Il bonus, secondo quanto riferito dall’esponente di Giunta, sarà disponibile a partire dal primo luglio, e prevede uno stanziamento di 50 euro a persona per vacanze di minimo tre giorni in Trentino da parte di persone residenti nella provincia. Il bonus raddoppia, con un incentivo di 100 euro a persona, in caso di villeggiature di durata superiore alla settimana. Per la misura la Giunta prevede uno stanziamento compreso tra i 2,5 e i tre milioni di euro.
Il prossimo lunedì 29 giugno verranno rese note le modalità di utilizzo, che, a detta di Failoni, saranno «più semplici di quelle previste dal Governo nazionale». (ANSA).

(ANSA) - TRENTO, 25 GIU - La Giunta provinciale di Trento ha approvato una nuova disciplina che regola il controllo del cinghiale nel territorio trentino.
Il provvedimento definisce la zonizzazione, gli interventi di monitoraggio in capo all’ente gestore della caccia. Il testo definisce il cinghiale una specie problematica in considerazione dell’impatto sulle colture agricole, sugli equilibri ecologici e sulla fauna selvatica. Sono vietate azioni di immissione abusiva, mentre l’espansione dai territori confinanti è ritenuta da evitare. L’attività di controllo di cinghiali e ibridi consiste - dice il documento - nel contenimento della specie mediante abbattimento o nella cattura anche al di fuori dei periodi di caccia e nelle zone in cui è vietata, per motivi sanitari tutela del suolo, selezione biologica, tutela produzioni agro-forestali e ittiche. (ANSA).(ANSA) - ROMA, 25 GIU -    Il Wwf Italia ha lanciato una petizione sulla piattaforma online Change.org, (https://www.change.org/stopuccisioneorsi) per chiedere al presidente della Provincia Autonoma di Trento di ritirare l’ordinanza di abbattimento per l’orso in Trentino. «Augurando una pronta guarigione ai due uomini coinvolti nell’incidente, che, nonostante la paura, si sono espressi contro l’abbattimento», per il Wwf «sono infatti molti i motivi per cui l’ordinanza di Fugatti è fuori luogo». «Questa condanna - afferma il Wwf Italia - è stata emessa senza un ‘processò visto che ancora non sono chiare le dinamiche che hanno portato l’orso a ferire due persone». Nella petizione si legge che «non è il primo orso che viene condannato a morte in Trentino. Per questo vanno fermati gli abbattimenti ‘automaticì di tutti gli orsi coinvolti in incontri ravvicinati o incidenti, modificando il testo del Piano D’Azione per la Conservazione dell’Orso sulle Alpi (PACOBACE), che prevede la possibilità di abbattimento anche in caso di orsi che hanno semplicemente fatto ciò che la natura gli ha insegnato». E ancora: «La montagna è la casa degli orsi, con cui si può convivere conoscendo e seguendo semplici regole, come restare sui sentieri, parlare a voce alta, tenere il proprio cane al guinzaglio, non avvicinarsi alla fauna selvatica, restare fermi e non colpire gli animali in caso dei rari incontri ravvicinati». «Noi - prosegue il testo della petizione lanciata dal Wwf - stiamo dalla parte delle persone ma anche dell’orso, per questo vi chiediamo di stare con noi per fare in modo che possa continuare a vivere, libero, nella sua casa, ossia la montagna. Per questo chiediamo al presidente della provincia autonoma di Trento di ritirare immediatamente l’ordinanza che porterebbe alla morte dell’orso. (ANSA).(ANSA) - TRENTO, 25 GIU - Un appello al presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, contro gli abbattimenti degli orsi viene rivolto da Michaela Biancofiore, parlamentare di Forza Italia e membro dell’Intergruppo parlamentare diritti animali.
«È ovvio che il presidente abbia a cuore la tutela della sicurezza dei suoi cittadini preoccupati, ci mancherebbe altro, ma credo si possano trovare strade alternative che coniughino allo stesso tempo la vita degli uomini e degli animali», dice Biancofiore. «Sono giunta a conoscenza di un progetto intelligente e, a mio parere risolutivo, proposto dal sindaco di Sagron-Mis nel Primiero che offre gli sconfinati spazi del suo comune, recintati,  per ospitare gli orsi in un ambiente per loro più vicino alla libertà e all’habitat naturale. Facendone con ciò un’attrazione turistica all’avanguardia in grado di convogliare molti turisti amanti della natura e della animali, verso il suo comune». (ANSA).(ANSA) - ROMA, 25 GIU -     «Bene ha fatto il ministro dell’Ambiente Costa ad intervenire con tutto il peso della sua autorità sulla vicenda dell’orso del Peller, che il presidente della Provincia di Trento Fugatti ha già condannato a morte.
Bene farebbe l’amministrazione provinciale a ritirare un’ordinanza precipitosa e illegittima, dettata da impulsività».
Lo scrive in una nota Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali.
«Il ministro - sottolinea la deputata - ha perfettamente ragione: non solo, prima di tutto, va identificato con assoluta certezza l’orso che lunedì scorso ha ferito padre e figlio (ai quali auguro pronta guarigione), ma occorre anche ricostruire accuratamente l’accaduto e valutare il fondamento etologico della risposta dell’animale. Potrebbe benissimo trattarsi di un’orsa che stava difendendo i cuccioli. E del resto, una volta chiariti i fatti, l’abbattimento non è l’unica soluzione possibile».
«Il grilletto facile di Fugatti - prosegue Brambilla - complica solo le cose. Rende ancora più difficile individuare il punto di equilibrio che possa garantire, come avviene in altre zone d’Italia e d’Europa, la convivenza tra l’orso - specie di cui si è chiesto ed ottenuto il ripopolamento con notevole impiego di risorse pubbliche - e le attività umane sul territorio. Il ripopolamento è stato un successo: bisogna coglierne le opportunità, non scatenare un’assurda »caccia agli orsi« che i trentini stessi hanno rivoluto sulle loro montagne.
Ha detto il giovane ferito: »La montagna è la casa degli animali. Non credo sia necessario abbattere gli orsi. Piuttosto penso che ci sarebbe bisogno di una gestione diversa«.
Sottoscrivo». (ANSA).
(ANSA). (ANSA).

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