Sudtirolesi? Secchioni e arroganti Lo dice un sondaggio

Meno secchione arrogante che non fa copiare il vicino di banco e più compagno di classe che dà una mano agli altri. È questo l'obiettivo della Provincia di Bolzano alla luce di un sondaggio tra gli italiani nel resto del territorio nazionale. Secondo l'indagine, commissionata dalla Provincia autonoma e presentata durante un'audizione in consiglio provinciale, gli italiani percepiscono l'Alto Adige come una bellissima terra che gode di privilegi speciali. In tempi di crisi l'invidia aumenta e gli altoatesini appaiono arroganti. Bolzano intende cambiare questa percezione. 

Secondo il governatore Arno Kompatscher, l'immagine che la provincia ha all'esterno non è sempre positiva, e bisogna fare qualcosa per migliorarla. "Vanno evidenziate, sottolineando la disponibilità a mettere a disposizione certe competenze, le storie positive in settori come energia e ambiente, tecnologie alpine, agricoltura, ricerca e parco tecnologico, servizi per i cittadini, il plurilinguismo", ha aggiunto il responsabile dell'Agenzia di stampa e comunicazione della Provincia autonoma, Marco Pappalardo.   

Dai rilevamenti di dieci focus group è risultato apprezzamento per il paesaggio naturale, il territorio salubre e rilassante, l'ordine. È emersa inoltre che l'82% degli intervistati erano a conoscenza dell'Autonomia speciale, e che circa un terzo sapevano effettivamente di cosa si tratta. Ben un terzo degli intervistati non conosceva però le province della Regione Trentino-Alto Adige, e il 60% non era al corrente che l'Alto Adige avesse anche il nome Suedtirol. Un 40% di persone non era mai stato in Alto Adige: "Un bacino potenziale abbastanza ampio", è stato commentato.   

In quanto ai motivi che spingono a frequentare l'Alto Adige, ci sono la ricerca di quiete, pratica sportiva, immersione nella natura, panorami, ma anche la volontà di vivere una situazione diversa, il confronto con specificità locali, una ricerca introspettiva. Motivi per non andare in Alto Adige sono invece i prezzi, la percezione di un turismo elitario, la distanza, la scarsa accessibilità per la morfologia inadatta agli inesperti, l'assenza di alternative alla montagna. Altre barriere percepite dagli intervistati sono la scarsa proattività linguistica, l'austerità e il protezionismo, il senso di superiorità e la rigidità senza cordialità. In sintesi, sono rappresentate come diversità forti tra Trentino e Alto Adige l'eredità culturale, l'attaccamento all'identità, il rigore morale, la severità, l'ordine e la precisione. "Dobbiamo porci non come i migliori, ma come diversi, una qualità da connotare con aspetti positivi, e che è alla base dell'Autonomia", ha commentato Kompatscher.

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