Terribile valanga in Tirolo Travolto gruppo di 12 persone

Sono tutti scialpinisti della Repubblica ceca le vittime della valanga sul Wattener Lizum, in Austria

di Stefan Wallisch

Una valanga con un fronte di due chilometri non lascia vie di scampo. Quando si mette in movimento un intero pendio, la fortuna conta più dell’esperienza e di un’attrezzatura high tech. È quanto successo sul Wattener Lizum, nel Tirolo austriaco, dove una mega-slavina ha travolto 17 scialpinisti della Repubblica ceca, uccidendone cinque. È morto anche un cane labrador che faceva parte della comitiva.

Il gruppo di turisti si trova in Tirolo per un Freeride Camp, una sorta di corso di sci fuoripista, e vuole raggiungere il rifugio Lizumer Huette. Si tratta di un’ampia valle di montagna, in una zona militare che però è di libero accesso per gli escursionisti. Le condizioni non sembrano proibitive: rischio valanghe marcato (grado 3 di 5) e un pendio esposto a nordest.

Il gestore di un rifugio li mette comunque in guardia, ma non viene ascoltato. Gli scialpinisti stanno procedendo in due gruppi, uno formato da 12 e l’altro da 5 persone, quando verso mezzogiorno la slavina si stacca dalla forcella Junsjoch e inghiotte tutti e tutto quello che si trova sulla sua strada.

Alcuni escursionisti riescono a «galleggiare» sulla neve e si salvano. Cinque di loro vengono però spinti sotto la neve e muoiono praticamente sul colpo.

Un altro gruppo di scialpinisti, che si trova su un pendio vicino, lancia l’allarme. Si mettono in volo quattro elicotteri, tre austriaci e uno dal vicino Alto Adige. Da Pontives, in val Gardena, parte infatti, su richiesta delle autorità austriache, l’elisoccorso Aiut Alpin Dolomites. Giunti sul posto i soccorritori italiani si mettono subito al lavoro. Sono situazioni che conoscono. Gli uomini dell’Aiut Alpin Dolomites sono infatti esperti di elisoccorso in montagna, con molti anni di esperienza. «La nostra squadra ha recuperato le salme di due uomini e di un cane, un labrador», racconta dopo il verricellista Gino Comelli. «Con la slavina è venuto giù praticamente tutto il pendio», aggiunge.

«La prima vittima - spiega - è stata localizzata dal nostro cane di ricerca, la seconda con l’Arva», ovvero l’apparecchio elettronico per la localizzazione di persone sotto la neve. Tutti gli scialpinisti della Repubblica ceca erano ben equipaggiati con Arva e zaino-airbag. Due di loro sono stati trasportati nella clinica universitaria di Innsbruck con ferite giudicate non gravi.

In questo inverno scarso di neve gli appassionati dello scialpinismo e del fuoripista devono affrontare viaggi anche di centinaia di chilometri, come nel caso dei turisti di nazionalità ceca, per trovare condizioni che però solo a prima vista sembrano idonee. Difficile rinunciare all’escursione, quando spende il sole e tutto sembra perfetto. A causare la valanga è stato probabilmente un rilevante aumento della temperatura e l’ora piuttosto avanzata per un’escursione in questo periodo della stagione. In tutto il Tirolo in giornata si sono infatti registrate una ventina di valanghe.

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