Tangenti, accertamenti sul tunnel del Brennero

«Sono convinto che in Alto Adige non ci siano giri di estorsioni o tutti quei fenomeni criminali come lo sfruttamento della prostituzione o reti per lo spaccio di stupefacenti. Tuttavia ci sono grandi appalti che comportano la circolazione di diversi soldi: in questo caso, non possiamo escludere infiltrazioni della malavita». Così il procuratore capo di Bolzano Guido Rispoli. Rispoli ha risposto ai cronisti che gli chiedevano dell'inchiesta su grandi opere e tangenti della Procura di Firenze che ha portato all'arresto del dirigente del Ministero delle Infrastrutture, Ercole Incalza, e che ha sfiorato anche il tunnel di base del Brennero, con l'arresto dell'ingegnere Stefano Perotti, vincitore di tre appalti espletati dalla Bbt Se, la società italo - austriaca che realizza la galleria. «Analizzeremo anche noi le carte della procura di Firenze e faremo gli accertamenti necessari», conclude Rispoli.

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