Notti in bianco per l'orso, in auto con cane e petardi
Per proteggere le sue capre dall'orso, Ideo Agitu dorme in automobile accanto al pascolo assieme al suo cane e a un numero sufficiente di petardi. Finora il plantigrado non ha mai azzannato i suoi animali, ma la sua costante presenza nei boschi alle pendici del Biaena è sufficiente per mandare in agitazione il piccolo gregge, facendo scappare in continuazione gli animali e costringendo l'allevatrice a estenuanti ricerche
Per proteggere le sue capre dall'orso, Ideo Agitu dorme in automobile accanto al pascolo assieme al suo cane e a un numero sufficiente di petardi. Finora il plantigrado non ha mai azzannato i suoi animali, ma la sua costante presenza nei boschi alle pendici del Biaena è sufficiente per mandare in agitazione il piccolo gregge, facendo scappare in continuazione gli animali e costringendo l'allevatrice a estenuanti ricerche.
È di qualche giorno fa la notizia che l'orso ha fatto di nuovo visita all'abitato di Nomesino. Rosa Lener ha trovato le impronte martedì nel suo campo a Piazzui, a 200 metri dalla frazione moriana, mentre il giorno seguente un altro residente si è imbattuto nel grosso mammifero sulla strada in località Celle: il bestione, con il pelo rossiccio, ha preceduto l'automobile trotterellando per un centinaio di metri per poi scomparire nella boscaglia.
Dopo questi avvistamenti, la signora Agitu, originaria dell'Etiopia, che si prende cura di 45 capre, 7 pecore e 49 galline in località Nomesom, è stata di nuovo spinta a fare la guardia notturna. «Ho paura per i miei animali. Il recinto elettrico non basta: ogni volta che le capre percepiscono la presenza dell'orso si terrorizzano e saltano le protezioni per cercare un riparo», racconta l'allevatrice. La fuga comporta una notevole perdita di tempo per la padrona del bestiame, che spesso non riesce a effettuare la mungitura in tempo. «In questa situazione la mastite è sempre più frequente e devo somministrare alle capre antibiotici che costano e non fanno bene alla salute dell'animale. Per non parlare della mia di salute. Vivo con una costante preoccupazione», spiega Ideo Agitu.
Trascorrere la notte al buio, da sola nell'auto accanto al gregge non è piacevole, ma l'allevatrice non ne vuole sapere di lasciare l'allevamento incustodito. «Mi dicono di chiamare i Forestali quando c'è l'emergenza, ma in quel momento sarà già troppo tardi. Poco tempo fa l'orso ha sbranato un montone a cento metri dal mio recinto. Sono stufa di combattere da sola questa battaglia».
Agitu non è l'unica a vivere la presenza del plantigrado sul Biaena con apprensione. Martedì sera a Nomesino si è tenuta una riunione spontanea dei residenti per provare a dare una risposta a chi non vive più serenamente da quando l'orso ha scelto la frazione come parte del suo habitat. «Abbiamo già contattato il Servizio foreste della Provincia per organizzare un incontro con un esperto che spieghi come è possibile convivere con questo animale. Non tutti hanno paura, c'è chi vede questo fatto come una novità curiosa, ma dobbiamo rispettare chi ha timore», spiega Dosolina Agnoli, presidente del circolo Castel Frassem.