Sugli sci anche gli stranieri rispettino le regole

Ecco l'intervento di Vincenzo Emma su un tema molto sentito, ovvero le regole da rispettare sulle piste da sci. «Vengo in Trentino in vacanza da circa 25 anni. Negli ultimi sei sono venuto con la mia famiglia nella sempre splendida Madonna di Campiglio. Sono un convinto estimatore di questi posti resi meravigliosi dalla natura e gestiti con sapiente maestria dagli abitanti del luogo. Ultimamente però ho avvertito un cambiamento comune a tante realtà europee, ma qui particolarmente accentuato, e che ha scoperto tutti i limiti di un certo tipo di gestione e di politica di massificazione del turismo»

L'INTERVENTO

sci sciare neveVengo in Trentino in vacanza da circa 25 anni. Negli ultimi sei sono venuto con la mia famiglia nella sempre splendida Madonna di Campiglio. Sono un convinto estimatore di questi posti resi meravigliosi dalla natura e gestiti con sapiente maestria dagli abitanti del luogo. Ultimamente però ho avvertito un cambiamento comune a tante realtà europee, ma qui particolarmente accentuato, e che ha scoperto tutti i limiti di un certo tipo di gestione e di politica di massificazione del turismo. Dal primo giorno in pista da sci ho notato, inizialmente con piacevole sorpresa, che la presenza di turisti polacchi era assolutamente prevalente rispetto a quella italiana. Inizialmente ne sono rimasto contento, visto che conosco bene la realtà polacca, essendo mia moglie di Varsavia, ed avendo io tantissimi amici polacchi. Una cosa però mi è subito parsa come una nota stonata: tantissime persone sciavano senza rispettare alcuna regola, andando in pratica dritti fino a valle con stili approssimativi e non controllando gli sci, causando spesso incidenti. Mi sono trovato più volte anche a discutere animatamente in seguito a scampati pericoli causati dalla condotta indisciplinata di tantissime persone rivelatesi poi tutte provenienti dalla Polonia. Lungi da me il voler generalizzare, pratica avulsa dal mio modo di pensare (da napoletano che odia la generalizzazione in quanto la subisce da sempre...), ma mai mi era capitato di dover evitare tante persone come stavolta e di dover discutere animatamente. Mia moglie stessa si è sentita sconvolta da queste persone che non rappresentano minimamente il vero spirito e la vera cultura di quella storica lontana Nazione. Nei rifugi era uno scorrere di birre e alcolici senza precedenti. Tanti avevano borraccette contenenti qualche alcolico con cui allungavano la birra... e in tutto questo, non ho mai visto nessun controllo e nessuna azione preventiva nei confronti di questi comportamenti pericolosi. In albergo mi hanno spiegato di questi pacchetti iperconvenienti per il turismo di massa dalla Polonia. Economicamente non ho nulla da eccepire, anche se qualche dubbio mi viene. Tuttavia una delle cose belle che offrivano le montagne trentine era la sensazione di sicurezza che avevo sciando, pensando che intorno a me tutti fossero dotati di perizia superiore alla media, e adesso è immediatamente venuta meno. È sicuramente bello invitare persone di altre nazioni ad arricchire le nostre casse... ma non sarebbe il caso anche di prevenire incidenti ed insegnare che certi comportamenti non sono tollerabili? Non sarebbe il caso di controllare quello che accade a tutela della sicurezza di tutti? Non so...magari con le forze dell'ordine che girano per le piste a sequestrare skipass e prendere le generalità di chi si comporta deliberatamente male?

VINCENZO EMMA

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