Giudicarie, per le ciclabili un piano da undici milioni

Fra i 9 e gli 11 milioni di euro, in gran parte derivanti da canoni e sovracanoni sull'energia, il budget destinato a completare gli assi principali della rete ciclabile giudicariese. Questo, in estrema sintesi, il progetto della Comunità delle Giudicarie al quale hanno lavorato l'ufficio tecnico e l'assessore alla viabilità  Giampaolo Vaia

di Denise Rocca

Fra i 9 e gli 11 milioni di euro, in gran parte derivanti da canoni e sovracanoni sull'energia, il budget destinato a completare gli assi principali della rete ciclabile giudicariese. Questo, in estrema sintesi, il progetto della Comunità delle Giudicarie al quale hanno lavorato l'ufficio tecnico e l'assessore alla viabilità  Giampaolo Vaia.
«La scelta di puntare sulle ciclabili - ha sottolineato la presidente della Comunità  Patrizia Ballardini  - è dare voce al potenziale ancora inespresso di un tipo di proposta che favorisce lo sviluppo sostenibile del territorio e va nella direzione della destagionalizzazione, coinvolgendo tutte e quattro le aree giudicariesi».
Secondo il calcolo degli uffici comunitari per completare la rete di piste ciclabili delle Giudicarie sarebbero necessari 30 milioni di euro, un'utopia di questi tempi. «Si è cercato allora - ha spiegato l'assessore Vaia - di dare priorità a quei tratti mancanti che avrebbero permesso di realizzare le dorsali principali che al momento non sono complete».
E questi tratti sono sei, individuati nella cartografia e inseriti nel programma di lavori. Ce n'è un po' per tutti gli ambiti: Ponte Arche - Ragoli; Fisto - Ches, a Spiazzo; Javré - Darè; Lardaro - Pieve di Bono; Condino - Storo; Cimego - Condino.
L'intervento più importante, ed oneroso, è per la zona più sfornita di piste ciclabili, le Esteriori, particolarmente penalizzate perché comprese fra le gallerie di Ponte Pià e quelle delle Sarche, ma proprio per questo anello di congiunzione prezioso per unire le due grandi ciclabili della Rendena e del Garda. Da una parte è la Provincia ad operare con i lavori per aggirare le gallerie delle Sarche, dall'altra l'ufficio tecnico comunitario ha proposto una soluzione in tre lotti per superare l'ostacolo di Ponte Pià ed accedere alla Rendena, un piano da 8 milioni e 644 mila euro. Il tratto più costoso, oltre 5 milioni, è il superameno delle gallerie, ipotizzato recuperando la vecchia strada e con una passerella sul Sarca, tratto sul quale si sta negoziando l'intervento provinciale. Invece il collegamento agli estremi, da una parte dalle gallerie fino all'inizio della ciclabile a Ragoli e dall'altra con Ponte Arche passando per Biè e Cillà nel Bleggio, valgono circa un milione e mezzo a testa. Anche il milione e 60mila euro del tratto Lardaro - Pieve di Bono potrebbe arrivare da fondi provinciali, mentre sempre nel Chiese più soluzioni, due delle quali superano abbondantemente il milione di euro, riguardano il tratto Cimego - Condino: si va dalla più economica (e anche più probabile) riduzione della carreggiata provinciale, fino alla realizzazione di un tracciato nuovo a fianco di essa oppure uno in sinistra Sarca. Più piccoli gli interventi a Spiazzo, Daré e  per il collegamento fra il bicigrill di Storo e Condino, fra i 250 e i 350 mila euro.
In questi giorni le cartografie con le ipotesi stilate sono state inviate a Bim e Comuni per arrivare ad un accordo di programma, idealmente entro fine anno, con l'obiettivo è avere qualche tratto completato e gli altri avviati entro il 2015.

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