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Al ristorante finiamola di stare tutti chini sul telefonino: ecco la Mobile Phone Box degli studenti trentini

Ok della Provincia alla vendita e diffusione sul territorio del contenitore di design in legno, sviluppato dai giovani del Liceo artistico Vittoria, dove riporre gli smartphone dei genitori e dei figli: sarà introdotto nei ristoranti, nei musei e in altri luoghi aggregativi. "Accendiamo la famiglia e spegniamo il cellulare" è lo slogan

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TRENTO. Commercializzare e diffondere sul territorio la Mobile Phone Box con il fine di alimentare la "comunità educante" grazie alla sua forte valenza educativa e sociale per le famiglie e per tutta la comunità. È questo - informa la Provincia - l'obiettivo della delibera approvata dalla giunta provinciale di Trento, che formalizza la collaborazione tra il Dipartimento istruzione e cultura, l'Agenzia per la coesione sociale della Provincia autonoma di Trento, il liceo artistico "Vittoria" di Trento, la cooperativa Girasole di Rovereto e la Magnifica comunità di Fiemme.

Il progetto è nato nell'ambito del Safer Internet Month 2021, dove l'Agenzia per la coesione sociale con il Liceo artistico Vittoria lanciarono l'idea progettuale di una "Mobile Phone Box" insieme allo slogan "Accendiamo la famiglia e spegniamo il cellulare". La Mobile Phone Box è un contenitore di design in legno dove riporre i cellulari dei genitori e dei loro figli, che sarà introdotto nei ristoranti, nei musei e in altri luoghi aggregativi delle famiglie. Aiuta lo scambio relazionale dei familiari senza la distrazione dei cellulari e, al contempo, la Mobile Phone Box ha offerto un’opportunità agli studenti del Vittoria di cimentarsi su un progetto dall’indiscutibile valore sociale e con insito in sé un valore aggiunto e cioè quello di stimolare i rapporti sociali e le relazioni “in famiglia”, che sono sempre più minati dall’uso costante e continuo dei cellulari nell’arco della giornata.

Grazie all'accordo approvato dalla giunta, la Mobile Phone Box entrerà a breve nel circuito produttivo e sarà introdotto sul territorio.

"Si tratta - sottolinea l'assessore competente, Mirko Bisesti - di un riuscito esempio di collaborazione tra mondo della scuola, politiche educative per la famiglia e mondo imprenditoriale. Rinunciare alla costante connessione cui la tecnologia ci ha abituato - ha aggiunto - è un tema di grande attualità e che ha risvolti estremamente importanti nei confronti della sfera della salute e in quella delle relazioni sociali. Questo progetto coglie quindi nel segno e ci ricorda quanto sia necessario, soprattutto per i più giovani, coltivare rapporti non mediati dalle tecnologie".

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