Istituzioni / Il caso

Appendino, per fortuna il governo fa dietrofront sullo stop allo Spid

L'esponente M5S: "L'identità digitale è un'infrastruttura che semplifica il rapporto con la pubblica amministrazione"

ROMA. "Apprendiamo con sollievo che il governo sia tornato sui suoi passi e non intenda più "spegnere Spid", come aveva precedentemente dichiarato il Sottosegretario Butti.

Fortunatamente, questa decisione riprende la linea dei governi precedenti, riconoscendo l'importanza di un'infrastruttura innovativa che ha notevolmente semplificato i rapporti tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione".

Lo ha dichiarato Chiara Appendino discutendo alla Camera l'interpellanza sullo Spid.

L'addio all'identità digitale Spid, ormai utilizzata anche da molti siti importanti della pubblica amministrazione, era uno degli intenti in controtendenza con la digitalizzazione annunciati da Giorgia Meloni nell'esordio dell'esecutivo. Fra gli altri c'erano anche l'ostracismo verso i pagamenti digitali con carte di credito o di debito.

"L'attacco a Spid era insensato e sembrava più una mossa da campagna elettorale che una proposta basata su dati e analisi concrete. Con 34 milioni di utenti e oltre un1 miliardo di autenticazioni dalla sua introduzione - ha osservato Appendino - Spid è un elemento fondamentale per la digitalizzazione del nostro Paese. Monitoreremo attentamente le azioni del governo nel passaggio verso il Digital Identity Wallet europeo, un progetto in fase avanzata di sperimentazione che dovrebbe essere disponibile dal 2025".

comments powered by Disqus