Polizia / Italia

Pedopornografia, aumentano gli arresti: 1.463 indagati, 2.622 siti oscurati

Preoccupa in particolare il lento incremento dei casi relativi a bambini con meno di 9 anni adescati, e social e videogiochi online sono i luoghi di contatto tra minori e adulti

ROMA. La fine dell'emergenza sanitaria e il ritorno alla normalità potrebbe aver contribuito a ridurre l'isolamento sociale, facendo rilevare nel 2022 una riduzione della circolazione globale di materiale pedopornografico su circuiti internazionali: lo segnala la Polizia postale e delle comunicazioni, che con il Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia online, Cncpo, ha trattato 4.542 casi, un dato in flessione rispetto allo scorso anno, anche se il calo non ha inciso sull'attività di contrasto.

Anzi, nel 2022 sono in aumento i soggetti individuati per violazioni connesse ad abusi in danno di minori: 1.463 gli indagati (un dato in aumento del 3% rispetto all'anno scorso), 149 gli arresti (+8%), 2.622 siti finiti nella black list (+3%) Sono 424 i casi di adescamento online. Preoccupa in particolare il lento incremento dei casi relativi a bambini con meno di 9 anni adescati, e social e videogiochi online sono i luoghi di contatto tra minori e adulti.

Si registra una leggera flessione anche dei casi di cyberbullismo, con 323 casi trattati nel 2022, rispetto ai 458 del 2021. Sono stati denunciati 128 minori, erano stati 117 nel 2021. Sono stati 9.278 i casi di reati contro la persone perpetrati online, come stalking, diffamazione, minacce, revenge porn, sostituzioni di persone e hate speech, un dato in calo rispetto ai 10.297 del 2021, sono 1.167 le persone indagate (1.693 nel 2021).

Particolare attenzione, spiega la Polizia postale, è rivolta ai fenomeni del revenge porn, con 244 casi trattati (di cui 34 in danno di minori) e 71 persone denunciate e delle truffe romantiche, con 442 casi trattati (di cui 4 in danno di minori) e 103 persone denunciate.

Si tratta di casi spesso sommersi, in quanto caratterizzati da un forte coinvolgimento emotivo che induce la vittima a non denunciare. 

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