Gli italiani sono ostaggi degli smartphone: lo studio

Controlliamo il telefonino entro 22 minuti dal risveglio

Ostaggio dello smartphone da mattina a sera, fissati con i social network, ma ancora con molte resistenze verso il commercio elettronico. È l’identikit dell’italiano medio così come emerge dallo studio dell’Ofcom, l’Autorità inglese per le telecomunicazioni, che in 400 pagine mette sotto esame mercato e abitudini digitali di molti Paesi. Lo studio conferma una tendenza sotto gli occhi di tutti, ma che viene certificata dai numeri: continua senza sosta, infatti, il declino del vecchio telefono di casa, a tutto vantaggio di smartphone e cellulari.
 
Nel 2014 l’Italia è fanalino di coda tra i dieci Paesi più avanzati con 37 telefoni fissi ogni 100 abitanti (nel Regno Unito, al polo opposto, ce ne sono ancora 61), ma svetta al primo posto in classifica nel mobile, con 154 su 100. Si conferma, poi, l’arretratezza dell’Italia sulla banda larga fissa, con 23 connessioni per 100 abitanti.
 
Ma il telefono mobile non è più ormai quel vecchio attrezzo che serviva solo per telefonare. Prova ne è la «dipendenza» che emerge dagli orari di utilizzo, in primo luogo proprio in Italia: infatti controlliamo il nostro telefonino entro 22 minuti dal risveglio e fino a 30 minuti prima di andare a dormire.

 

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