Morto il generale Piccinno, comandante del Nas: si occupò di Stamina

Si è spento nella notte, al termine di una lunga malattia, il generale Cosimo Piccinno, comandante dei carabinieri del Nas, i nuclei per la tutela della salute. Una persona di «estrema competenza e grande dedizione», come evidenzia il comandante generale dell'Arma dei carabinieri, Tullio Del Sette, portata via da «un male che nonostante tutto non ha mai consentito di tenerlo lontano dall'Arma, dal servizio e dai suoi impegni istituzionali».

Piccinno tra pochi giorni avrebbe compiuto 65 anni e raggiunto il congedo. Numerosi gli incarichi ricoperti dal generale in oltre 40 anni di vita nell'Arma. «Le compagnie di Montesarchio e di Santa Maria Capua Vetere, il Gruppo di Palermo, il comando provinciale di Milano, gli uffici dello Stato Maggiore, tutti assolti con estrema competenza e grande dedizione» evidenzia il comandante generale dell'Arma. E negli ultimi sette anni, il comando carabinieri per la tutela della salute. Tra le grandi indagini coordinate dal generale Piccinno c'è quella su Stamina.

Sottolinea «la qualità del suo instancabile lavoro al comando del Nas, il suo essere sempre disponibile nell'interesse del ministero della Salute e al fianco dei cittadini» il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. «Cosimo Piccinno, fuori da ogni retorica - ha aggiunto - così come nelle sue azioni e nei suoi comportamenti, con il suo rigore, il suo attaccamento alle regole e all'onore della divisa dei Carabinieri che, mi diceva, sentiva di avere cucito sulla pelle, ha rappresentato e rappresenterà sempre un modello di uomo al servizio degli altri, un vero servitore dello Stato. La figura del generale Piccinno è stata di quelle che lasciano il segno, per questo oggi è un giorno di enorme tristezza non solo tra quelli che amava definire i suoi ragazzi, tutti i militari del Nas e dell'Arma».

«Al generale Cosimo Piccinno, che è stato un grande esempio per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di lavorarci insieme, è mia intenzione dedicare un ricordo indelebile, intitolargli la Sala dell'Auditorium della sede di Ripa, per fare conoscere il suo nome e la sua attività a tutti coloro che verranno al ministero della Salute negli anni futuri», promette Lorenzin. Cordoglio è stato espresso anche dai ministri Maurizio Martina, Roberta Pinotti e Angelino Alfano.

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