Legno «inquinato»: indaga la Procura

Gli agenti del Nosf (Nucleo operativo specialistico forestale) dedicato ai reati ambientali nei giorni scorsi hanno messo i sigilli a dei cumuli di materiale a Castelnuovo (Valsugana), presso un impianto dove si procede alla trasformazione in cippato

di Andrea Tomasi

nuova_cartella_2foto_2_11700697CASTELNUOVO - Attenzione a ciò che finisce nelle centrali termoelettriche. Attenzione al teleriscaldamento di grandi strutture ma anche delle abitazioni private. Il Corpo forestale della Provincia ha posto sotto sequestro cinquanta metri cubi di legname «sospetto»: materiale lavorato, contenente vernici e formaldeide. Materiale che pare fosse destinato alla produzione di cippato da bruciare per scaldare i locali: spazi pubblici, privati, centri wellness. L'affare del teleriscaldamento rischia di trasformarsi in affare illecito. Le responsabilità, naturalmente, sono tutte da accertare.
 
Gli agenti del Nosf (Nucleo operativo specialistico forestale) dedicato ai reati ambientali nei giorni scorsi hanno messo i sigilli a dei cumuli di materiale a Castelnuovo (Valsugana), presso un impianto dove si procede alla trasformazione in cippato. Parliamo di materiale che dovrebbe essere «vergine», puro al 100%, in quanto viene sottoposto a triturazione per poi essere combusto. 
 
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