Sbronzi su Facebook, superati i 155 «mi piace»

Sdmpr, alias «Sbronze di M... della Piana Rotaliana». La galassia di Facebook e del social network è sicuramente, come tutti gli strumenti, una dimensione nuova di conoscenza e di comunicazione da esplorare e valorizzare. L'uso distorto può creare, in alcuni casi, i cosiddetti mostri. «Sbronze di M... della Piana Rotaliana» è una pagina che è nata per «per segnalare e rendere pubbliche delle dichiarazioni anonime». Un post precisa meglio l'obiettivo: «Inviateci foto di feste vostre/dei vostri amici dove vi trovate in condizioni pessime! Le inseriremo nel nuovo album L'orgoglio della Piana Rotaliana»

alcolt test etilometro alcoltestPIANA ROTALIANA - Sdmpr, alias «Sbronze di M... della Piana Rotaliana». La galassia di Facebook e del social network è sicuramente, come tutti gli strumenti, una dimensione nuova di conoscenza e di comunicazione da esplorare e valorizzare. L'uso distorto può creare, in alcuni casi, i cosiddetti mostri.

 

«Sbronze di M... della Piana Rotaliana» è una pagina che, stando a quanto si legge, è nata per «per segnalare e rendere pubbliche delle dichiarazioni anonime». Dichiarazioni di amore? Non proprio. Un post, datato 24 settembre e spedito da Trento, precisa meglio l'obiettivo: «Inviateci foto di feste vostre/dei vostri amici dove vi trovate in condizioni pessime! Le inseriremo nel nuovo album L'orgoglio della Piana Rotaliana». Insomma un luogo, virtuale, dove si puo' discutere, senza regole, anonimamente, di come le feste possono diventare, non tutte va detto, un momento di «sballo» e di farneticazioni. Sarebbe un errore sottovalutare la questione. Sempre nella pagina, sono riportate diverse esperienze vissute dai fans, in preda ai fumi dell'alcool. Ci sono le storie più disparate. Una ragazza racconta di essere corsa in mezzo alla neve, perché aveva visto la sua amica da lontano. Dopo metri e metri di corsa «arrivi da lei e la abbracci mentre le dici di scaldarti perché hai freddo. Subito dopo ti accorgi che stai abbracciando una sconosciuta, e che la tua amica è di fianco a te che se la ride».

 

Guai ad avere il numero di telefono di un superiore a portata di mano. «La sbronza di merda - scrive un altro anonimo - avvenne durante il capodanno di due anni fa ,quando senza motivo incominciai a chiamare amici o familiari ,nessuno di questi rispose,quando mi capitò il numero del mio mister,lo chiamai e lo insultai dicendogli tutto quello che pensavo di lui ». Risultato? Un mese in panca. «Un anno fa ad una festa di compleanno dove, insieme ai miei amici ubriachi marci, ci siamo messi a correre per le campagne completamente nudi» è un altro racconto. A seguire una citazione sul film «American Pie». Un utente, in un altro post, ha ammesso di avere dato mangiare per cani, spacciandolo per liquirizia. Un post parla di un ragazzo caduto in un tombino. Goliardia? Storie inventate? Bufala mediatica per attirare l'attenzione? Difficile dirlo con certezza. 155 persone hanno messo «mi piace». Ergo 155 utenti seguono l'evoluzione di questa pagina.


Ma c'è un dato che fa riflettere. Sono state diverse le feste quest'estate, organizzate anche attraverso il tam tam della rete, che avrebbero visto un numero consistente di ragazzi. Le forze dell'ordine tengono a bada la situazione, monitorandola. «Alcuni mesi fa - racconta il comandante del corpo di polizia locale,  Luca Pocher  - siamo intervenuti in tempo dopo alcune segnalazioni di movimenti anomali su Facebook. Non c'erano i permessi e le autorizzazioni. Va detta una cosa. Non bisogna criminalizzare le feste. I ragazzi possono e devono divertirsi. Ma ci sono delle regole da rispettare. Ci sono dei permessi da richiedere per le feste. Senza i dovuti accorgimenti si corre il rischio di creare situazioni pericolose per l'incolumità dei giovani».  Pocher confida nell'intelligenza dei ragazzi e nella collaborazione delle famiglie. «Qualora ci fossero dubbi è opportuno segnalare casi sospetti. I ragazzi si devono responsabilizzare e devono soprattutto rispettare le regole».

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