La morte secondo Hack  La scienziata a Riva

L'incontro è durato due ore e tutto il tempo è stato dedicato alle domande degli studenti che hanno avuto la possibilità di colmare le loro curiosità scientifiche. «Con Margherita Hack si può spaziare con temi a lei più congeniali a temi più sociali», ha commentato Ulivieri.. E così è stato. I quesiti posti dai ragazzi hanno toccato sia l'ambito della vita di Margherita Hack, della sua giovinezza, il periodo universitario, le sue scelte etiche (come l'adesione al vegetarianismo), sia quello scientifico con domande riguardanti i buchi neri, la materia e l'energia oscura,i limiti della scienza e la possibilità di vita su altri pianeti

di Selene Rossi

margherita hackRIVA DEL GARDA - L'Aula Magna del Liceo Maffei di Riva del Garda ha ospitato Margherita Hack per un incontro fra la famosa astrofisica e i giovani studenti. Tommaso Ulivieri e Patrizia Soprano, impegnati nel progetto «La scelta continua» che vuole divulgare le scelte laiche, col patrocinio della Comunità di Valle e con la collaborazione degli assessorati alla cultura e all'istruzione, hanno reso possibile questo incontro che ha voluto far incontrare la modernità del pensiero della Hack con le curiosità dei liceali.


L'incontro è durato due ore e tutto il tempo è stato dedicato alle domande degli studenti che hanno avuto la possibilità di colmare le loro curiosità scientifiche. «Con Margherita Hack si può spaziare con temi a lei più congeniali a temi più sociali», ha commentato Ulivieri.. E così è stato.


I quesiti posti dai ragazzi hanno toccato sia l'ambito della vita di Margherita Hack, della sua giovinezza, il periodo universitario, le sue scelte etiche (come l'adesione al vegetarianismo), sia quello scientifico con domande riguardanti i buchi neri, la materia e l'energia oscura,i limiti della scienza e la possibilità di vita su altri pianeti.


Esaurienti sono state le risposte che, oltre ad aver delucidato con un linguaggio semplice e poco accademico le questioni scientifiche, non hanno mancato di umorismo e di racconti riguardanti aneddoti giovanili.


La Hack si è raccontata ai ragazzi rivisitando i sui 17 anni, le corse in bicicletta, l'atletica, la facilità riscontrata nello scrivere, l'iscrizione alla Facoltà di Lettere e la presa di coscienza, dopo appena due ore di lezione, che la fisica sarebbe stata la sua strada.


L'apertura mentale dell'astrofisica e il suo atteggiamento altamente etico nei confronti della vita e nella sua professione di scienziata, in questo incontro è emerso soprattutto nella risposta alla domanda fatta da un ragazzo: «È giusto porre dei limiti alla scienza?». La risposta è stata breve ma diretta e decisa: «La scienza deve agire per migliorare le condizioni dei viventi, non per peggiorarle. È giusto agire, anche nelle speculazioni scientifiche, all'interno della massima "non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te». Interesse ha destato anche il pensiero della scienziata atea riguardo alla morte; definendosi epicurea si dichiara non preoccupata per la morte in quanto «quando ci siamo noi non c'è la morte e viceversa».


Al termine dell'incontro i ragazzi del Maffei hanno lasciato all'astrofisica delle ricerche fatte da loro riguardanti il territorio e la scuola ha donato in omaggio dei prodotti tipici trentini.

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