Formula 1, Vettel impreca, Marchionne tuona: «Giornata bruttissima»

Doveva essere il Gran Premio della riscossa dopo la sfortuna del Gp di Cina e invece a Sochi in Russia la Ferrari è costretta a masticare amaro per l’ennesimo episodio avverso capitatogli dall’inizio della stagione. Le Rosse raccolgono solo uno striminzito terzo posto con Kimi Raikkonen e vedono le sorti di un infuriato Sebastian Vettel infrante ancora una volta per colpa dell’idolo di casa Daniil Kvyatt che lo ha messo fuori gioco poco dopo il via della gara.

Inizio a singhiozzo per il Cavallino Rampante reso ancor più grave dal filotto impressionante della Mercedes di Nico Rosberg capace di vincere quattro corse su quattro e di volare a quota cento punti in classifica con Vettel già a -77 e Raikkonen a - 57. Irresistibile l’avvio del tedesco con residenza a Montecarlo anche per il campione del mondo Lewis Hamilton secondo a Sochi e nel Mondiale a quota 57 punti.

Un Gran Premio quello di Russia che ha fatto davvero arrabbiare il presidente della Ferrari Sergio Marchionne che oggi in occasione della presentazione a Torino delle nuove versioni della Fiat Tipo ha evidenziato come «ieri sia stata una giornata bruttissima, c’è ancora molto lavoro da fare, ma ho massima fiducia nella squadra e ce la faremo. Dobbiamo colmare il divario alla velocità della luce - ha aggiunto - io ero abituato a vedere la Ferrari di Schumacher. «Tra la sfortuna delle prime tre gare e ieri - ha anche detto Marchionne - sono emerse delle lacune tecniche, malgrado l’impegno della scuderia. In passato è stata sbagliata l’impostazione ma stavolta no, non possiamo attribuire la colpa a nessuno Soffrire non è nel dna della squadra. Mi rompe l’anima vedere la Ferrari che soffre così».

A mangiarsi le mani per quello che poteva essere e non è stato è Vettel fermato ancora una volta da Kvyat che dopo il Gp di Cina, dove costrinse le due Ferrari a speronarsi, ha tamponato direttamente il pilota tedesco che ha così dovuto abbandonare la corsa praticamente prima di iniziare. «È un vero peccato, perché qui a Sochi avevamo azzeccato tutto - non si dà pace Vettel - Ho fatto una buona partenza, sono rimasto un pò bloccato alla prima curva ma poi ho avuto via libera. Naturalmente partendo indietro si corrono sempre più rischi, ma in griglia ero settimo, mica quindicesimo».

Poi, l’attacco diretto al pilota russo della Red Bull (gran tifoso di Totti e della Roma), autore del tamponamento, anche se più morbido dell’imprecazione piena di ira urlata in radio al momento dell’uscita. «Alla seconda curva stavo già attaccando per prendermi la quinta posizione, ma se poi dietro qualcuno non frena non è che ci possa fare molto. Sono stato tamponato violentemente una volta e poi di nuovo in curva 3, dove si è conclusa la mia corsa. A me - ricorda il quattro volte campione del mondo - risulta che la gara sia di 53 giri, ma non tutti sembrano ricordarlo. Non credo di dover dire molto altro, penso che basti guardare le immagini per trovare tutte le risposte. Non ho nessuna colpa, non avrei potuto fare niente di diverso e se tornassi indietro non cambierei nulla. Io non ce l’ho con lui - il riferimento di Vettel a Kvyatt - penso solo che abbia fatto un errore due settimane fa e ne abbia fatto un altro oggi, ma questo adesso non mi serve a niente. Certamente sono deluso, ma ormai guardiamo già alla prossima gara».

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