Giro d'Italia, passi dolomitici gremiti di tifosi per il tappone

Tanti appassionati sin dalle prime ore del giorno hanno preso d’assalto le montagne teatro oggi della quattordicesima del Giro d’Italia, dalla vallata dell’Alpago (Belluno) a Corvara in Badia (Bolzano), attraverso un saliscendi di passi dolomitici a cavallo fra le due province ma con sconfinamenti anche in Trentino.

Al momento è in corso una fuga che potrebbe anche sconvolgere la classifica (al momento nove minuti di vantaggio sul gruppo maglia rosa), ma adesso - superato il passo di Campolongo - si attaccheranno i tornanti durissimi del passo Giau (Belluno) che collega la vallata agordina con quella ampezzaza, dove i ciclisti anziché scendere verso Cortina risaliranno verso passo Falzarego e dqui imbnoccheranno il passo Valparola per rientrare in Sudtirolo e raggiungere l'arrivo in val Badia.

Duecentodieci chilometri durissimi con sei Gran premi della montagna, tra cui il Pordoi a 2.240 metri e il Giau a 2.236: è il «tappone» dolomitico, una delle frazioni più difficili dell’intero Giro.

Sui tornanti del passo Falzarego e del pordoi, come sul passo Valparola, tantissimi cicloamatori affollano le strade in attesa del passaggio dei corridori tra palloncini rosa, striscioni (diversi quelli nel ricordo di Marco Pantani) e cartelli d’incitamento per i singoli corridori.

Passaggio al Gpm di PASSO CAMPOLONGO

1. R. PLAZA MOLINA (147)
2. D. LOPEZ GARCIA (187)
3. D. ATAPUMA (32)
4. D. DE LA CRUZ (63)
5. K. SIUTSOU (56)


Molti tifosi sono arrivati con i camper, altri a piedi lungo i sentieri di montagna, ma tutti uniti dalla passione per il Giro.

Una folla che cresce con il passare dei minuti, quando mancano ancora tre ore al passaggio dei corridori sulle cime più vicine all’arrivo fissato a Corvara in Badia.

Domani, la cronoscalata individuale che da Castelrotto condurrà ad Alpe di Siusi (Bolzano) completa il trittico terribile di montagna alla vigilia del terzo e ultimo giorno di riposo cui seguiranno le due tappe in Trentino.

Si tratta di un percorso breve, 10,8 i chilometri, di cui 9 in salita. Di per sé, la tappa non sarà delle più impegnative, ma lo sforzo profuso nei due giorni precedenti si farà sentire nelle gambe dei corridori.

Il percorso: si parte dai 1.000 metri di Castelrotto e si arriva ai 1.800 dell’Alpe di Siusi. Dopo l’inizio in falsopiano, comincia la salita alla pendenza media dell’8,3% con punte del 11%. Il cronometraggio intermedio è fissato ai 4,4 km. Nella parte finale del tracciato sono presenti alcuni tornanti.

L’Alpe di Siusi fu già sede di arrivo di tappa nel 2009: in quel caso era la quinta frazione, con partenza da San Martino di Castrozza; vinse il russo Denis Menchov.

Lunedì la carovana contemplerà l’ultimo giorno di riposo prima del rush finale.

Si ripartirà martedì con la tappa da Bressanone ad Andalo, per 132 chilometri di media difficoltà.


CLASSIFICA GENERALE

1 – Andrey Amador (Movistar Team)
2 – Bob Jungels (Etixx – Quick-Step) a 26″
3 – Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) a 41″
4 – Alejandro Valverde (Movistar Team) a 43″
5 – Steven Kruijswijk (Team Lotto NL – Jumbo) s.t.

 

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