Prandelli ritrova la A dopo 8 anni e mezzo

Otto anni dopo Cesare Prandelli domani tornerà ad allenare in serie A. L’ultima volta fu il 16 maggio 2010 a Bari con la sua Fiorentina sconfitta. Poi l’avventura con l’Italia, quindi l’estero.

A riportarlo in serie A ci ha pensato Enrico Preziosi che lo ha scelto per sostituire l’esonerato Ivan Juric. «Quando mi ha chiamato il presidente dopo la partita di Coppa Italia ho sentito una forte emozione - ha detto Prandelli -. Per me è come tornare in bicicletta, riprendere a pedalare. Il problema è che ora non ti puoi più fermare».

Prandelli avrà il compito di risollevare il Genoa che non vince da fine settembre e che si è ritrovato a ridosso della zona salvezza. «Dobbiamo riuscire a togliere velocemente tutti i pensieri negativi, andare a capo e fare quello che dobbiamo fare anche rischiando - ha spiegato l’ex ct -. Spero di poter aiutare la squadra a trovare la giusta strada, non solo tecnica ma anche equilibrio mentale». Il neo tecnico al Grifone ritrova Domenico Criscito, oggi capitano del Genoa, che nel 2012 escluse dai convocati per l’Europeo dopo una perquisizione avvenuta nel centro tecnico di Coverciano durante le indagini sul calcioscommesse. Criscito perse l’Europeo pur risultando poi totalmente estraneo a quell’inchiesta. Ora avrà il compito di guidare dal campo il Genoa chiamato alla difficile sfida con la Spal.

«Voglio unione d’intenti e che la squadra ci segua con convinzione - ha aggiunto -. Modulo? Non sto pensando a numeri, ma di dare un messaggio di tranquillità relativa. Sappiamo cosa dobbiamo fare. Se tutti siamo compatti e abbiamo lo stesso tipo di pensiero durante la partita».
Con appena due giorni di tempo per preparare la sfida di domenica con la Spal, Prandelli allena il Genoa da ieri, difficilmente l’allenatore di Orzinuovi stravolgerà la squadra.
«Ho detto ai ragazzi che c’è poco tempo per cercare di cambiare. Ma cercheremo di cambiare atteggiamento, provando a modificare qualche situazione. Due in particolare, ma non le dirò. Mi auguro però di vedere già domani questi piccoli cambiamenti. La Spal? ha cambiato molto rispetto all’anno scorso quando giocavano più aggressivi. Quest’anno costruiscono anche gioco, cercando la profondità con gli esterni. L’importante sarà rimanere compatti. La mia idea è che se si decide di aggredire, tutta la squadra deve aggredire all’unisono. Conterà saper leggere le partite».

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