Tennis / Il trionfo

Il colosso svizzero di 20 anni Jerome Kim sul trono del torneo Future dell’Ata Battisti

Il giovane elvetico, il numero 445 al mondo che il supervisor Pier Luigi Grana ha designato da testa di serie numero 6, è salito sul trono della prestigiosa manifestazione trentina battendo il favorito numero uno, il britannico Alistair Gray, n.303 e già trionfatore dei 25mila di Nottingham, Glasgow e Shrewsbury sull'erba e sul cemento nel 2022

di Stefano Parolari

TRENTO. Uno degli eredi della dinastia di Federer e di Wawrinka, il 20enne colosso di 198 cm Jerome Kym del cantone dell'Argovia ha vinto oggi sul veloce centrale del palazzetto del circolo dell'Ata Battisti la 18esima edizione del torneo Future internazionale dal montepremi di 25mila dollari. 

Il giovane elvetico, il n.445 al mondo che il supervisor Pier Luigi Grana ha designato da testa di serie numero 6, è salito sul trono della prestigiosa manifestazione trentina battendo il favorito numero 1, il britannico Alistair Gray, n.303 e già trionfatore dei 25mila di Nottingham, Glasgow e Shrewsbury sull'erba e sul cemento nel 2022, con il punteggio di 7 a 6 fino a 9-7 in un set durato un'ora e mezza di scambi eccezionali con passanti millimetrici, servizi al fulmicotone e discese a rete spettacolari con un gioco al volo di alta qualità tecnica, e 6-2.

Kym ha urlato alla fine tutta la sua gioia per il primo titolo del circuito Itf-Atp della sua verde carriera, dopo che l'anno scorso aveva fallito 2 finali da 25mila e una da 15mila e dopo aver dato filo da torcere al n.75 il serbo Djere all'Atp 500 di Basilea cedendo solo al terzo set. Da quell'ottobre il guerriero elvetico era rimasto fermo per infortunio fino al mese scorso ed è ricomparso a Trento disputando una settimana perfetta mettendo in fila l'azzurro Rossi, il greco Sakellaridis, il n.2 l'inglese Broom e in semifinale il romagnolo Enrico Dalla Valle, allievo di coach Giorgio Galimberti che vinse la prima edizioen dell'Itf trentino nel 2004 battendo in finale la meteora giorgiana Chikladze.

Un buon pubblico ha seguito un atto finale degno di un Challenger e che ha avuto nell'albo d'oro nel 2019 un 17enne Jannik Sinner, il n.1 d'Italia oggi in finale (dalle ore 19 su Sky) al 1000 di Miami contro la sua nemesi, il russo Medvedev.

Il torneo in passato aveva visto nell'albo d'oro, oltre a Galimberti, anche altri italiani del calibro del torinese Giraudo, del trentino di Riva del Garda Andrea Stoppini oggi tecnico federale alla Baldresca di Rovereto, dell'ex n.33 al mondo il toscano Lorenzi, oggi commentatore tv, del veneziano Matteo Viola,oggi coach della trentina Melania Delai, del padovano Stefano "cobra" Galvani che è stato anche 2 volte finalista cedendo all'austriaco Johannes Ager, che disputò l'A1 al Ct Rovereto con Holzer e Giacomo Oradini, e al serbo Pashanski. Nell'albo d'oro anche i tre ex top 100 il francese Robert, il bosniaco Basic e il belga Bemelmans, ma anche il croato Nikola Mektic che nel doppio è stato n.1 al mondo laureandosi oro olimpico a Tokyo e campione di Wimbledon.

In questa edizione da numero 4 anche il roveretano Giovanni Oradini, n.395 al mondo e fratello di Giacomo oggi coach, che si è fermato da n.4 ai quarti dopo una lotta di 3 ore finita al terzo set contro l'inglese Anton Matusevich, che poi in semifinale ha perso il derby con Mister Gray, un altro protagonista come Kym della settimana perfetta esibendo un repertorio tecnico di tutto rispetto. (essepi)

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