Sport / Il problema

Il palazzetto BLM Arena chiuso due anni per lavori: occorre trovare un’alternativa per Itas e Aquila

Dal 2022 al 2024 importante intervento di ristrutturazione, Comune e Provincia devono trovare un accordo: dall’ipotesi «tendone» a San Vincenzo all’idea di un nuovo palazzetto all’ex Italcementi

di Giorgio Lacchin

TRENTO. L'unica certezza è che nella prossima stagione sportiva le squadre di serie A di basket maschile (Dolomiti Energia), pallavolo maschile (Itas Trentino) e femminile (Delta Despar Trentino) giocheranno alla Blm Group Arena (il PalaTrento). Altre certezze non ci sono, però.

Raccogliendo le voci del Comune par di capire che Dolomiti e Itas potrebbero giocare in quel palazzetto anche nelle stagioni sportive '22-'23 e '23-'24 nonostante gli importanti lavori di adeguamento cui verrà sottoposto (nuovi spogliatoi, capienza portata a 5mila spettatori, compresi i 4 Sky box, costruzione della palazzina che conterrà l'area hospitality e gli ingressi). Di questo parere è anche il direttore generale dell'Itas Bruno Da Re.

Ma Provincia e Comune stanno studiando pro e contro di un paio di alternative, parlandone con le società interessate: prima alternativa una tensostruttura nell'area San Vincenzo dove oggi c'è il drive-through vaccinale; la seconda, una struttura (temporanea) all'interno di un padiglione fieristico (permanente) nell'area ex Italcementi. Quando la Blm Arena fosse nuovamente disponibile le squadre vi tornerebbero a giocare liberando il padiglione, pronto per altre destinazioni d'uso.

«Le soluzioni vanno studiate insieme alla Provincia. Il Comune, da solo, non può decidere», sospira Salvatore Panetta, assessore comunale allo sport. «Noi, come Comune, abbiamo a cuore l'ammodernamento della Blm Arena. Questa la nostra priorità. Stiamo rifacendo gli spogliatoi - i lavori termineranno entro ottobre - poi creeremo l'area hospitality e lavoreremo sui quattro "corner". Per l'area hospitality aggiungeremo un volume esterno: i lavori non creeranno problemi alle squadre perché si svolgeranno, appunto, all'esterno».

Per le tribune, il cronoprogramma del Comune prevede i lavori spalmati su due stagioni sportive. Al termine la capienza del palazzetto sarà di 5mila posti.

«Sull'ipotesi della tensostruttura nell'area San Vincenzo dico questo», prosegue Panetta: «È una soluzione possibile solo in accordo con la Provincia. Ci stiamo ragionando per capire se sia fattibile. E un'altra cosa: la tensostruttura sarebbe provvisoria o definitiva? Costerebbe non pochi soldi: vale la pena spenderli in qualcosa di provvisorio? Sono tutti ragionamenti che vanno affrontati».

Si parla anche della creazione di un padiglione fieristico all'ex Italcementi, con una parte degli spazi occupata per due anni dalle tre squadre di serie A (stagioni sportive '22-'23 e '23-'24).

«Può essere una bella idea», ammette l'assessore comunale allo sport, «ma anche in questo caso va approfondita a un tavolo tecnico con la Provincia. In queste settimane faremo un ragionamento a tutto campo con l'assessore Failoni. La mia impressione, però, è che la costruzione di un padiglione fieristico allungherebbe i tempi, e non di poco. Comunque stiamo valutando tutte le possibilità».«Credo infine si debba ragionare tenendo a mente una progettualità globale», conclude Panetta, che rimugina, evidentemente, l'affascinante idea della cittadella dello sport più volte evocata negli anni. «Questo perché non ci sono solo basket e volley: c'è anche il Calcio Trento con le sue squadre giovanili. Ci sono gli altri sport. Il Comune deve occuparsi di tutti».

Cosa dicono le società. 

«Non è nelle nostre facoltà decidere quale soluzione vada adottata, ma a mio parere non è vero che i lavori alla Blm Arena bloccherebbero per due anni quel palazzetto impedendoci di giocarvi le partite». Bruno Da Re, direttore generale dell'Itas Trentino, lo dice con tono deciso. Decisissimo.

«Secondo me qualsiasi discorso è prematuro», prosegue. «Noi, ovviamente abbiamo bisogno di un impianto in cui giocare: meno intoppi ci sono, meglio è. Quale sia la soluzione migliore, non lo so», insiste, poi però qualche ideuzza la butta lì, e mica tanto vaga. «Giocare per due anni in una tensostruttura? Non si può», taglia corto. «Due anni sono troppo tempo, e una tensostruttura è troppo poco. E poi non è mica facile costruirne una da cinquemila posti. Noi dobbiamo puntare a una struttura con una certa stabilità e certe caratteristiche, che siano dignitose per le squadre di altissimo livello che arrivano a Trento. Non possiamo ospitare gli avversari in tendoni da circo». Della serie "la tocco piano".«I lavori alla Blm Arena vanno fatti», conclude Da Re.

«C'è grande soddisfazione per come sono stati programmati. L'Arena ha chiaramente bisogno di un restyling». Salvatore Trainotti, general manager della Dolomiti Energia, lascia aperte tutte le porte. «Per la prossima stagione dovremo condividere, in tre, gli spazi alla Blm Group Arena. In qualche modo faremo, non ci sono alternative», ammette. «Del resto la città di Trento è fortunata ad avere tre realtà di un livello così alto».

Per le due stagioni successive, quando l'Arena potrebbe essere inagibile, «l'importante sarà avere un posto dove giocare», prosegue il general manager. «Ovvio, poi, che farlo in una struttura che duri nel tempo sarebbe la soluzione migliore. Penso che tutti siano d'accordo».

Per "struttura che duri nel tempo", Trainotti intende «un contenitore, tipo padiglione fieristico, che possa essere sfruttato per eventi sportivi ma non solo». Il dirigente della Dolomiti Energia immagina «un padiglione i cui spazi - una parte di essi - vengano riservati alle squadre di serie A di basket e volley per i due anni che occorrono per ammodernare la Blm Arena. Allo scadere dei due anni, le squadre trentine tornerebbero alla Blm Arena e la città si ritroverebbe per le mani un padiglione fieristico bell'e pronto per eventi di ogni tipo. Sarebbe un modo per non buttar via i soldi e farli fruttare in chiave futura. Il problema della carenza di spazi sportivi nell'immediato, si trasformerebbe in opportunità per il futuro. Naturalmente io parlo senza avere un'idea delle risorse a disposizione», conclude Trainotti, «con il massimo rispetto, dunque, per chi deve decidere».

La terza voce è quella di Franco Tonetti, direttore sportivo della Delta Despar Trentino. «La prossima stagione giocheremo alla Blm Arena», comincia. «Abbiamo trovato l'accordo con Itas e Dolomiti Trentino, grazie anche alla mediazione del Comune. Speriamo non ci siano sovrapposizioni di calendario perché ovviamente vorremmo giocare le partite in casa sempre a Trento». Ma dalla stagione '22-'23 «saremo al palazzetto di Gardolo o a quello di Sanbapolis», afferma Tonetti.

«Il fatto è che per regolamento abbiamo bisogno di un palazzetto da 1.500 posti a sedere: la struttura di Gardolo è omologata per 1.100, quella di Sanbapolis per 650 ma presenta enormi spazi vuoti che potrebbero essere sfruttati».

Il problema dei lavori che chiuderanno la Blm Arena per due anni non riguarda direttamente la Delta Despar Trentino, dunque. «A noi interessa che nei prossimi mesi si facciano i lavori a Gardolo o a Sanbapolis», conclude Tonetti. «Chiaro, da 7 anni giochiamo a Sanbapolis e ci siamo affezionati a quel posto. È un po' la nostra casa: un gran bell'impianto, che ci invidiano in tanti. Era stato costruito in un'ottica universitaria, dunque ora è piccolo per le nostre esigenze. Adesso la parola passa ai tecnici, agli ingegneri: saranno loro a dire se i lavori di adeguamento sono possibili oppure no». 

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