Calcio / Prospettive

Il Trento è in C, ma ora serve un Briamasco tutto rinnovato. In tre mesi

Il presidente Giacca ricevuto in Comune, Ianeselli fa la lista: nuova tribuna, nuovo manto erboso, nuova illuminazione, nuovi seggiolini, ed è solo l’inizio. Occorrono i soldi della Provinciaì
VIDEO Il sindaco Ianeselli, ecco le priorità

di Chiara Zomer

TRENTO. Orgoglio per il risultato raggiunto ma anche consapevolezza che dal giro di boa di domenica scorsa discendono nuove sfide e anche nuove cose da fare. Alcune, da fare in fretta, a partire dai lavori per adeguare lo stadio alla serie professionistica. C'era un po' tutto questo, lunedì mattina, dietro all'applauso convinto con cui il sindaco Franco Ianeselli e la sua giunta hanno accolto a palazzo Geremia Mauro Giacca, il presidente del Trento Calcio.

L'uomo - è stato ripetuto più volte - all'origine della resurrezione di un sodalizio dato per lo meno come moribondo sette anni fa. «Si abusa molto, in questo periodo, del termine resilienza. Io credo che il Calcio Trento sia un bell'esempio di resilienza, perché ha saputo superare momenti avversi - ha evidenziato il sindaco Ianeselli - Questa è una vittoria di tutti i tifosi, perché la squadra non sempre ha veleggiato in acque tranquille. Eppure c'è chi ci ha creduto. I tifosi e questo imprenditore, che ha scommesso su un'impresa impossibile».

Parole di stima a cui l'assessore allo sport Salvatore Panetta dà il peso dell'impegno concreto: «Ci siamo già attivati per concretizzare interventi importanti sullo stadio Briamasco. Partiamo ora per arrivare in tempo».

Che tocchi mettere mano al Briamasco è una certezza. Serve cambiare quasi tutto: sono da sostituire tutte le seggioline, va aumentata la capienza, realizzando una tribuna in più, vanno rivisti gli accessi e create le divisorie tra tifoserie per garantire la sicurezza in ingresso e uscita, va predisposta una torretta tv, allargata la tribuna stampa, inoltre serve rivedere completamente l'impianto di illuminazione.

«La struttura andrà rinnovata al 70% e dovremo farlo in 2 - 3 mesi» riassumono in Comune, consapevoli che si parla di un intervento oneroso dal punto di vista finanziario e complesso sul fronte tecnico, per via della tempistica risicatissima.

Economicamente, serviranno parecchi soldi. Il Comune, di suo, si è mosso per primo, stanziando 500 mila euro, che si aggiungeranno ai 100 mila euro necessari per il rinnovo del manto erboso. Ma mezzo milione non basterà: ci si attende un intervento anche della Provincia.

Quel che è certo è che a piazza Dante è già stato chiesto un sostegno logistico: «Ho già scritto alla Provincia - evidenziava ieri il sindaco Ianeselli - per chiedere il sostegno della protezione civile».

Perché una tribuna nuova non si costruisce in una notte, ma nemmeno in tre mesi. Si sta per questo pensando alle strutture provvisorie della protezione civile. In un modo o nell'altro, comunque, i lavori si faranno. L'impegno l'ha preso Ianeselli: «Dire che sosteniamo la squadra significa accompagnarla in quel che serve».

L'orizzonte per ora è settembre. Ma non sfugge che, sullo sfondo, c'è la necessità di scegliere cosa fare: «Su questo serve fare una riflessione, in campo ci sono due scuole di pensiero. C'è chi vorrebbe lo stadio nuovo fuori dal centro urbano, in un luogo raggiungibile con le auto - osserva Ianeselli - E poi c'è chi vorrebbe invece mettere mano all'attuale stadio. Dovremo ragionare tutti insieme, a partire naturalmente da un confronto con la società. Perché capisco l'idea di tenere le strutture fuori città, per gestire l'ordine pubblico, ma in Europa ci sono iniziative moderne di stadi urbani, raggiungibili con i mezzi pubblici, pensando alle famiglie, che dopo la partita restano in città a mangiarsi una pizza».

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