Dovizioso si gioca il tutto per tutto

Mai tanto vicino, eppure così lontano. Sarà questa consapevolezza a dominare, suo malgrado, il fine settimana di Andrea Dovizioso a Valencia, almeno fino alle 14 di domenica, quando scatterà il semaforo verde e la corsa al mondiale toglierà spazio ad ogni altra emozione. Allora il forlivese partirà per i 30 giri più importanti della sua decennale carriera in MotoGp, perchè mai DesmoDovi era giunto da protagonista all'atto conclusivo della stagione.
Ma quei 21 punti che lo separano da Marc Marquez a motori ancora spenti sembrano un abisso. Sul circuito ?Ricardo Tormo', Dovizioso ha preso il via nove volte in MotoGp e il suo miglior risultato è stato un terzo posto nel 2011. L'anno scorso terminò settimo, dopo essere partito dalla seconda fila. Domenica, per rovesciare i pronostici, non gli basterà vincere, ma sperare che il Dio dei motociclisti volti le spalle a Marquez, relegandolo almeno al dodicesimo posto su una pista dove dal 2013 è sempre andato a podio. Eventualità che i bookmaker pagano 15 volte la posta.
«Ventuno punti sono tanti, ma tutto può ancora succedere - si è caricato il forlivese della Ducati in conferenza stampa - Su questa pista ci sono tanti piloti veloci, però la mia strategia può essere solo una: cercare di vincere, aspettando di vedere cosa saprà fare Marc. Però non sento tanta pressione. Cosa ho da perdere?». Comunque vada sarà un successo: «Nessuno ad inizio stagione si aspettava di vederci così in alto. Dal Mugello in avanti la mia moto è diventata davvero competitiva».
Anche il campione del mondo in carica ha ben chiaro il suo obiettivo («concludere la gara»), certo che a quel punto avrà conquistato il sesto titolo iridato, ad appena 24 anni. Senza nascondersi i rischi di un eccesso di sicurezza: «È una situazione insidiosa. Tutti mi dicevano ormai è fatta. Invece non è semplice come sembra. Certo, preferisco avere 21 punti di vantaggio che trovarmi nella situazione di Andrea».

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