Ben 7.500 sciatori domenica alla carica della 44ª Marcialonga di Fiemme e Fassa

Domenica 29 gennaio 44ª edizione, con 7.523 fondisti a competere, per la Marcialonga di Fiemme e Fassa sulla storica pista, quest’anno di 57 km. L’Italia schiererà 2.662 atleti, la Norvegia 2.154 e la Svezia 1.440, numeri record che portano a 234.748 i concorrenti totali nella storia della Marcialonga.

Oggi alla conferenza stampa di presentazione nella sede Cavit a Trento, sono intervenuti l’assessore al turismo della Provincia autonoma di Trento, Michele Dallapiccola, Gloria Trettel e Angelo Corradini, rispettivamente general manager e presidente della Marcialonga. «La Marcialonga ha una dimensione umana, il contesto preminente - ha affermato Dallapiccola - è quello sportivo, ma vi sono una miriade d’iniziative di contorno. C’è chi la fa da atleta, chi per diletto, chi per esibire un trofeo, il pettorale ti permette di dire agli amici “io c’ero”».

Il presidente Angelo Corradini, soddisfatto dai «numeri» ottenuti quest’anno, nonostante la riduzione della pista, ha sottolineato: «Grazie a tutti i nostri sponsor, grandi o piccoli che siano. Causa un inverno balordo che copre di neve chi non ne ha bisogno, la gara si svolgerà lungo 57 km. Voler strafare facendo il percorso intero con queste condizioni non sarebbe stato giusto. Il nostro numero perfetto è 7.500 partecipanti, così tutti possono sciare, non vi sono intasamenti e tutti si possono divertire. La Marcialonga verrà trasmessa in diretta Rai Sport e da 13 reti nazionali».

Una sfida, quella nata nel ‘71 dalle menti di Giovannini, Zorzi, Moggio e Cristofolini, coronata da una miriade di iniziative, raccontate da Gloria Trettel: «Avremo la Marcialonga Story, Stars, Young, Mini e Baby ad accompagnare la sfida più amata dello sci di fondo mondiale, mentre domenica cercheremo di concludere nel migliore dei modi quest’anno di lavoro».
Poi il progetto di Marcialonga Stars, legato alla Lilt presieduta da Mario Cristofolini: «Lo scopo di Marcialonga Stars è dare un aiuto agli ammalati, l’attività fisica costa poco e fa bene, a Trento c’è uno dei pochi centri dove si curano i tumori dei bambini, noi ospitiamo persone che vengono da tutta Europa e da tutta Italia, ma per far questo abbiamo bisogno di fondi».

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