Baldi Rossi: «Nel finale ci è mancata concentrazione»

Quel 3 su 6 ai tiri liberi e l’uscita anzitempo dal parquet per 5 falli sono due macchioline. Piccole, ma sufficienti per sporcare una prova altrimenti superba: 10 punti con 8 rimbalzi e un +17 nel «plus/minus» in 18 minuti di utilizzo. Se pensiamo che è la sua quinta partita dopo mezza stagione fuori per infortunio non è male.

Filippo Baldi Rossi, di questa sconfitta sono da sottolineare più gli aspetti positivi o quelli negativi?

«Siamo andati bene nei primi due quarti, poi abbiamo avuto un calo nel terzo e nel quarto periodo. Ci può stare, perché non siamo ancora abituati a giocare a questi livelli. L’affiatamento di Reggio Emilia, la classe di Aradori e alcuni nostri piccoli errori hanno determinato un risultato a noi non favorevole»

Dove siete mancati?

«Nel finale abbiamo concesso loro qualche rimbalzo d’attacco: forse non hanno fatto la differenza ma hanno comunque contato qualcosa. Poi non siamo riusciti ad esprimerci bene in contropiede, a passarci il pallone. Anzi, ci siamo affidati eccessivamente a giocate individuali e abbiamo perso dei palloni. In ogni caso è stata una partita positiva, siamo stati all’altezza quasi fino alla fine. Forse negli ultimi minuti ci è mancata un po’ di concentrazione».

È un problema di tenuta fisica o mentale?

«È semplicemente il fatto che siamo alla quinta giornata di campionato. Siamo una squadra nuova e dobbiamo ancora conoscerci bene. In ogni caso bisogna rimanere sereni proseguendo sul cammino intrapreso finora».

Per vincere sarebbe bastato mettere un paio di tiri liberi e un tiro da tre.

«Io la girerei: nonostante i liberi e i tiri da tre siamo stati in partita fino alla fine».

Soddisfatto della sua partita?

«Ho fatto il quarto e il quinto fallo nel momento cruciale della partita, lasciando sola la squadra. Dovessi esprimere un voto mi darei un 6 e mezzo».

Sull’Adige ha preso 6.

«Ma forse non si considera che dopo 6, 7 mesi fermo per l’infortunio al ginocchio uno non è ancora al 100 per cento. Eppure penso di essere stato utile alla squadra anche domenica, anche se non ho ancora tutti i 40 minuti nelle gambe».

Sia lei che Jefferson avete sofferto oltre il lecito le lunghissime leve di Cervi.

«È un lungo dalla doppia dimensione. Quando si gira sul pick and roll provoca sempre aiuto un aiuto sull’esterno e si trova libero sotto canestro. Poi sa anche tirare dalla media: non è facile marcarlo. E pure in difesa è un fattore, perché quando devi tirare e ti trovi di fronte uno di 2 metri e 15 ti mette in difficoltà».

A proposito di giocatori decisivi, domenica sera si è visto un Beto Gomes ancora avulso dal gioco della squadra, non le pare?

«Non dimentichiamo che ha saltato tutta la preparazione per via degli impegni con la Nazionale portoghese. Quindi è all’inizio nella fase di integrazione con la squadra. Sta ancora cercando il suo ruolo e può capitare una giornata storta al tiro. Magari andava utilizzato meglio vicino a canestro per sfruttare il mismatch quando era marcato da giocatori più piccoli come Della Valle o Aradori».


Partita dopo partita, invece, stupisce la padronanza del gioco di Craft.

«In effetti è uno che riesce a vedere l’azione prima degli altri. Per questo, anche senza segnare tanto, è sempre un fattore fondamentale per la squadra, perché ha capacità di mettere in ritmo la squadra, è un grandissimo agonista e un sublime difensore. Lui e Toto sono davvero una’ottima coppia».


Domenica giocherete a Caserta. Su cosa dovrete lavorare in settimana per evitare gli errori dell’altra sera?

«Ci sono diversi piccoli dettagli da sistemare. Sarà una partita difficile anche a Caserta ma abbiamo tutta la settimana per prepararci».

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