Da domani il mondiale di Doha In azzurro anche Oss e Trentin

Sarà combattuta contro il gran caldo (previsti 36-38 gradi, con punte oltre i 40 durante il passaggio nel deserto, in programma per la gara della categoria elite) la sfida nella sfida che attende i 1.000 corridori provenienti da 75 Paesi, impegnati nel Mondiale di ciclismo su strada a Doha (Qatar), il primo ospitato in Medio Oriente.

Il via domani, domenica, con le cronometro a squadre per club, fino a domenica 16 ottobre, quando si disputerà l’attesissima prova in linea elite.

Dalla fine di settembre l’Uci ha sul posto quattro esperti che valuteranno le condizioni climatiche prima di ogni gara. In caso di temperature proibitive si potrebbe decidere di ridurre il tratto nel deserto.

Inoltre due motociclette accompagneranno la carovana con il compito di portare acqua a chi dovesse trovarsi in difficoltà, mentre altra acqua e ghiaccio saranno distribuiti alle squadre prima della partenza.

Sole cocente e vento avranno perciò un ruolo non secondario nel decidere il successore dello slovacco Peter Sagan, su un percorso di 257,5 chilometri completamente pianeggiante, così diviso: 150 nel deserto, più il circuito nell’isola artificiale ‘The Pearl’ sulla costa ovest di Doha, 15,2 km da ripetere sette volte. Se non sarà il caldo sfoltire i ranghi, probabile un arrivo in volata, con i velocisti grandi favoriti.

Il già citato Sagan - campione d’Europa il mese scorso a Plumelec - dovrà guardarsi dal britannico Mark Cavendish, quest’anno vincitore di quattro tappe al Tour de France e dell’argento nella specialità dell’Omnium ai Giochi di Rio.

Occhio anche a Tom Boonen. Se da un lato i 36 anni potrebbero farsi sentire al momento di tirare fuori lo sprint, dall’altro la squadra belga è in grado di mettere in difficoltà molti avversari. E poi c’è il campione olimpico su strada Greg Van Avermaet.

La Germania può contare su velocisti di razza come Andrè Greipel, Marcel Kittel e John Degenkolb.

Per l’Olanda va citato Tom Dumoulin, mentre la Francia Arnaud Demare (vincitore dell’ultima Milano-Sanremo) e Nacer Bouhanni.

Ma tra i favoriti vanno ricordati anche alcuni azzurri della formazione selezionata dal Ct Davide Cassani.

Per il podio l’Italia punta su due nomi: l’oro su pista a Rio, Elia Viviani, ed il campione italiano dei professionisti Giacomo Nizzolo, messosi in evidenza a settembre con i successi alla Bernocchi ed al Gran Piemonte.

Il compito di lanciare un eventuale sprint spetterà a Jacopo Guarnieri e Fabio Sabatini.
Ma c’è pure il valsuganotto Matteo Trentin «che le volate le vince ed è anche capace di tirarle», ha sottolineato Cassani.

Nella spedizione pure l'altro trentino Daniel Oss, punta di diamante anche a cronometro.

Questo l’elenco dei corridori italiani che saranno impegnati nel percorso interamente pianeggiante: Daniele Bennati (Tinkoff), Sonny Colbrelli (Bardiani-Csf), Jacopo Guarnieri (Team Katusha), Giacomo Nizzolo (Trek-Segafredo), Daniel Oss e Manuel Quinziato (Bmc), Fabio Sabatini e Matteo Trentin (Etixx-Quick step), Elia Viviani (Team Sky). Riserve: Marco Coledan (Trek-Segafredo) e Filippo Pozzato (Wilier Triestina-Souttheast). Manuel Quinziato, invece, sarà impegnato anche nella prova a cronometro.

«Elia Viviani e Giacomo Nizzolo sono i due velocisti; poi ci sono corridori abituati a tirare le volate e bravissimi in questo ruolo, come Jacopo Guarnieri e Fabio Sabatini. C’è anche Matteo Trentin, che le volate le vince ed è capace pure di tirarle, un corridore molto duttile e assai bravo. Ci sono uomini d’esperienza, come Daniele Bennati, ma anche iridati nella crono a squadre, come Quinziato e Oss», commenta ancora Cassani nel motivare le proprie scelte in vista del Mondiale. «C’è, infine, uno dei corridori italiani più in forma del momento: Sonny Colbrelli», ha aggiunto il ct degli azzurri.

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