Schwazer si allena duro per Rio «È sulla strada giusta»

«Abbiamo semplicemente visto un allenamento di Schwazer sul percorso in cui si allena sempre e lo abbiamo valutato. I risultati sono quelli di un atleta che dimostra di essere sulla strada per tornare ad essere quello che ha vinto l’oro nel 2008». Lo sostiene il presidente delli Fidal, Alfio Giomi, riferendosi al test che Alex Schwazer ha svolto, il 13 marzo scorso, sotto la supervisione dei tecnici della Federatletica dopo essere entrato negli ultimi due mesi di squalifica per doping.
Risultati incoraggianti in vista della prossima Coppa del mondo di marcia che si svolgerà a Roma il 7 e 8 maggio e che vedrà l’altoatesino, oro a Pechino nella 50 chilometri, andare in cerca del pass per le Olimpiadi di Rio 2016.
«Sarà la strada a dire se questa è anche la realtà - sentenzia Giomi a margine di un evento della Fidal al Foro Italico -, lo sarà per lui e per tutti gli altri nostri marciatori che quel giorno saranno schierati in campo e che si giocheranno il posto per l’Olimpiade. Siamo convinti che non ci sarà solo Schwazer da guardare ma anche dei giovani meno conosciuti al grande pubblico, ma che sono sulla strada per rinverdire la marcia italiana. A Schwazer diamo il giusto peso in relazione alle tantissime cose che facciamo e a tutti i successi aggiungerei anche il 20% di aumento dei tesserati rispetto al 2012».
Quanto ai possibili malumori degli altri atleti nei confronti di un possibile rientro di Schwazer nella squadra azzurra, Giomi è chiaro: «In questo momento l’impegno più grande degli atleti italiani è prepararsi al meglio per Rio. Poi ognuno avrà i suoi sentimenti personali e appartengono alla sfera personale e privata che è giusto che ognuno abbia. Noi non abbiamo nessun ruolo in questo senso».
Presente alla Coppa del mondo di marcia a Roma ci sarà anche Giuseppe Fischetto, principale accusatore di Schwazer nel processo penale a Bolzano, nelle vesti di delegato antidoping della Iaaf: «Una coincidenza», tende a sottolineare Giomi.
«Nell’ambito della Iaaf - spiega ancora il presidente della Federatletica - Fischetto continua a ricoprire il ruolo che aveva prima e in questa veste è stato più volte delegato antidoping della Iaaf. È comunque una persona seria, professionale e rispettosa di tutti. Quindi non credo che il fatto che ci sia lui possa avere alcun significato particolare. Non ci vedo nulla di strano».

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