Nicola Conci all'assalto del Giro della Lunigiana

Nicola Conci, l’asso del futuro. Il ciclista perginese ha vinto la Coppa d’Oro nel 2013 e la 3 Giorni Orobica nel 2015, e per gli addetti ai lavori - anche alla luce del Mondiale perso l’anno scorso per una caduta nel finale - è considerato un predestinato.
Al secondo anno Juniores, lo scalatore perginese del Team Lvf che domenica scorsa ha centrato la sesta vittoria stagionale imponendosi con autorevolezza nella corsa Internazionale di Vertova, sarà uno dei quattro ciclisti trentini, oltre a Daniel Oss, Matteo Trentin e Gianni Moscon, a far parte della spedizione italiana al Mondiale di ciclismo su strada a Richmond negli Usa a fine settembre. Conci, classe 1997, in questa stagione si è confermato uno dei corridori più forti della categoria juniores.
Intanto ieri è iniziato il Giro della Lunigiana, in Liguria, la gara a tappe più importante su territorio italiano per questa categoria. Essa prevede la partecipazione solo dei sei migliori atleti selezionati dalle Rappresentative regionali italiane, e i migliori sei atleti di quindici Nazionali straniere. Chi primeggia al Giro della Lunigiana ha il futuro assicurato. È sufficiente ricordare alcuni nomi di atleti che vi hanno partecipato come Gianni Bugno, Paolo Bettini, Ivan Basso e Peter Sagan, o che l’hanno vinta come il nostro Gilberto Simoni nel lontano 1989, Damiano Cunego e Vincenzo Nibali.
Con che spirito affronta il Giro della Lunigiana. Tappa in preparazione al Mondiale o per vincere?
«Lo spirito è quello di voler fare bene. Sicuramente un pensiero al Mondiale c’è, ma se sto bene provo a fare qualcosa di buono. Il Giro della Lunigiana è una manifestazione molto importante».
Ovviamente sa che chi primeggia al Giro della Lunigiana spesso ha un futuro importante nel ciclismo...
«Molti atleti che hanno preso parte a questo Giro poi sono diventati dei professionisti. Io in questo momento non ci penso, sono ancora giovane».
Sei vittorie stagionali. Come descrive la sua stagione fino ad ora?
«La stagione è da considerarsi positiva, anche se a fine aprile ho avuto un antipatico infortunio al gomito. Puntavo tanto alla vittoria nella 3 Giorni Orobica e sono riuscito a portare a casa il successo. Ci tenevo a fare bene anche al Trofeo Paganessi, e anche lì è venuta fuori una bella vittoria».
A meno di un mese dal Mondiale come si sente?
«Domenica sono riuscito a fare una bella gara e vincere, quindi fisicamente sto abbastanza bene. Sono tornato da un ritiro sul Sestriere con la Nazionale in preparazione ai campionati del mondo, e quindi sono fiducioso di migliorare la mia condizione fisica».
Voglia di rivincita dopo la passata, sfortunata, esperienza al Mondiale?
«Sarà difficile perché gli americani sono molto forti. Lo scorso anno al Mondiale, nonostante la caduta in discesa, mi sono divertito moltissimo. Era la mia prima esperienza, e non mi aspettavo di essere lì. La voglia è quella di divertirmi ancora».
Il finale di circuito al Mondiale può essere adatto ad atleti come lei, che prediligono corse dure.
«Sulla carta è un Mondiale più “semplice” rispetto alla passata edizione. Più semplice perché si tratta di un circuito cittadino. Negli ultimi chilometri, però, non c’è pianura. Per gli juniores il finale con tre strappi può fare la differenza, mentre per i professionisti direi di no».
Il prossimo anno sarà un Under 23. Molti danno per certo il suo approdo alla squadra veneta Zalf. È così?
«La Zalf è una possibilità, di certo nei prossimi giorni se ne saprà di più».
Tanti la considerano un predestinato. Può essere il suo futuro il ciclismo?
«Sicuramente mi piacerebbe fare della bici un lavoro. Tante volte quando seguo il ciclismo in televisione, però, mi chiedo se ci siano delle cose finte dietro tutto. C’è sempre la paura che il doping esista ancora in questo sport e che tante cose non siano cambiate. Ad ogni modo appena diventerò dilettante vedrò quale potrà essere il mio futuro».
Riesce a coniugare studio e sport?
«Direi di sì. Tutto sommato riesco a far coesistere bene entrambe le cose. Faccio il liceo Scientifico, con indirizzo alle scienze applicate, a Pergine».

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