Rio, inquinate le acque israeliano si sente male

Eyal Levine, atleta della nazionale di Israele che nello scorso fine settimana ha preso parte ai test event di vela a Rio de Janeiro, in vista dei giochi 2016, si è sentito male e ha dovuto ricorrere alle cure dei medici.
 
Riprende così la polemica infinita sull’inquinamento delle acque della ‘Cidade Maravilhosa', in particolare quelle della Baia di Guanabara che ospiterà appunto la vela, e della Laguna Rodrigo de Freitas, dove si svolgeranno le prove di canottaggio.
 
A questo proposito va ricordato che dopo i Mondiali Junior del remo conclusisi 9 agosto scorso sempre a Rio, 15 membri del Team Usa (14 atleti e un componente dello staff tecnico) si erano a loro volta sentiti male, con attacchi di vomito e diarrea.
 
Un membro del comitato organizzatore dei test event di vela (in cui nella classe 49erFX si è messa in evidenza la coppia italiana Giulia Conti-Francesca Clapcich) ha detto che l’israeliano, che si allena nelle acque carioca da un mese, si sarebbe sentito male a causa di una insolazione, ma la cosa per ora non è stata confermata. C’è comunque da dire che la temperatura di 30 gradi fatta registrare ieri dall’inverno carioca ha messo in difficoltà anche gli atleti che hanno preso parte al test event del ciclismo, vinto dal francese Vuillermoz.
 
Intanto il comitato organizzatore di Rio 2016 ha fatto sapere, secondo quanto riportano vari media brasiliani, che intende procedere ogni giorno a controlli sulla qualità delle acque, come aveva chiesto la federazione internazionale della vela.
 
Il brasiliano Bimba, idolo locale del windsurf, ha detto invece: «La qualità e la pulizia di queste acque non è l’ideale, ma almeno stavolta non ho visto buste di plastiche galleggiare o barche che raccoglievano rifiuti in mare».

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