La Roma in dieci riacciuffa la Juventus

La tanto strombazzata «partita dello scudetto» ha offerto poche prelibatezze e parecchie durezze. Solo la punizione di Tevez (alla Pirlo...) che ha sbloccato il risultato, è valsa il prezzo del biglietto. Per il resto, molto latte alle ginocchia, sino al 30' della ripresa, quando si è risvegliata la squadra giallorossa. È stato il gol n.15 dell'Apache, quello che ha portato in vantaggio la capolista. Ma poi Keita - con la Roma in dieci - ha rianimato la partita con il suo colpo di testa vincente.

La squadra di Garcia aveva rischiato parecchio già nel primo tempo, specie su un tentativo di autogol di Manolas e in qualche occasione concessa agli attaccanti della Juve. Quelli giallorossi non si era mai visti al tiro. Vidal ha mancato di poco il bersaglio nella ripresa in cui si è ripetuto il canovaccio di una partita più a tinte bianconere, per quel poco di gioco d'attacco che s'è visto.

La Roma in dieci e sotto per il bel gol di Tevez, ha ripreso quota con l'ingresso di Florenzi e altri uomini freschi, pareggiando con Keita, su una colpevole defaillance della difesa juventina. Il pareggio, com'è probabile, ha consegnato lo scudetto numero quattro consecutivo alla Juve, rimasta a +9, ma che avrebbe portato a 12 il vantaggio bianconero se avesse portato a casa una vittoria che aveva in pugno. La riemersa pareggite della Roma (ora sono 10, le ics) infatti potrebbe stroncare le velleità giallorosse sul piano psicologico, rafforzando le convinzioni bianconere di vittoria finale.

Il gap fra giallorossi e campioni esiste ancora: questo ha detto la partita, al di là degli episodi e del risultato. Quindi, una gara che verosimilmente ha costituito una svolta per il campionato, facendo della lotta per il secondo e terzo posto l'unico argomento rimasto in vita, dopo il verdetto dell'Olimpico.
Botte, pressing feroce, errori: la foga ha prevalso sul raziocinio nelle prime battute, a dimostrazione di un certo nervosismo in campo. Si è avuta l'impressione di una Juve più propositiva, che ha cercato di far breccia sulla destra con Lichtsteiner e Pereyra.

Con i lanci di Marchisio, la squadra di Allegri ha tenuto lontana la Roma dalla propria area. Il battagliero De Rossi è andato spesso a spezzare la manovra bianconera. Insomma, si è lottato a centrocampo, per un bel pò, con tangibile equilibrio. I due veterani De Rossi e Totti sono stati graziati da Orsato per le loro entratacce. Torosidis invece ha preso il giallo: conta anche il blasone... Manolas ha sfiorato l'autogol al 22' su palla bassa di Pereyra per Morata sulla sinistra: importante salvataggio.

Qualche traversone di Holebas, diversi inserimenti di Keita, mentre Gervinho è partito da lontano, ma ha trovato pochi spazi.
La Juve ha sfiorato il vantaggio su un'azione innescata da Marchisio che poi non è arrivato su una pericolosa palla di Evra da sinistra. Al tiro è andato anche Morata, più in evidenza di Tevez, nelle conclusioni. La difesa giallorossa ha commesso degli errori di cui la Juve non ha approfittato: un contropiede bianconero in chiusura di primo tempo è sfociato in un diagonale di Tevez deviato. Vidal al 5' della ripresa ha messo fuori d'un soffio una palla di Morata.

L'espulsione di Torosidis che era ammonito e ha abbattuto Pereyra (forse involontariamente) ha cambiato la partita: sulla conseguente punizione, Tevez ha messo la palla a fil di palo alla destra di De Sanctis. Totti ha lasciato il posto a Iturbe. Buffon ha salvato su un colpo di testa di Manolas. Nainggolan ha sostituito De Rossi. È entrato anche Florenzi e ha battuto la punizione da destra che ha permesso a Keita di segnare di testa. Male la difesa bianconera. Buono il finale giallorosso, tuttavia niente gol.

Franco Zuccalà

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