Maestri di sci Sì al tirocinio pagato

Cambia la legge sulle modalità per diventare maestro di sci. Le modifiche approvate dalla giunta provinciale nell'ultima seduta, infatti, innovano in maniera profonda il modo in cui si acquisisce il titolo. Oltre al fatto che ci saranno di fatto due gradini da superare con altrettanti esami, ecco che arriva anche un tirocinio pagato nelle scuole di sci, studiato apposta per andare incontro sia agli studenti che proseguono all'università sia per chi invece non ha altri impegni di studio

di Angelo Conte

f3323ce0a8_6551182.jpgCambia la legge sulle modalità per diventare maestro di sci. Le modifiche approvate dalla giunta provinciale nell'ultima seduta, infatti, innovano in maniera profonda il modo in cui si acquisisce il titolo. Oltre al fatto che ci saranno di fatto due gradini da superare con altrettanti esami, ecco che arriva anche un tirocinio pagato nelle scuole di sci, studiato apposta per andare incontro sia agli studenti che proseguono all'università sia per chi invece non ha altri impegni di studio. In particolare, la nuova modalità di esame, avviata in questi giorni prevede la grande novità del periodo obbligatorio da passare nelle scuole di sci. 
 
«È in programma - spiega Mario Panizza, presidente del Collegio dei maestri di sci in Trentino - la parte culturale dei primi esami con il nuovo metodo. Ora serviranno due anni invece di un anno e mezzo per diventare maestro di sci. Il primo passaggio è quello dell'esame per diventare allievo-maestro». A questo punto, afferma ancora Panizza, si apre la strada per il secondo passo, quello che porta all'esame per maestro vero e proprio. Prima di arrivare alla sessione si deve fare un periodo di tirocinio nelle scuole di sci. «Per poter andare incontro anche a chi fa università - afferma Panizza - abbiamo studiato un calendario per cui si devono svolgere un minimo di 20 giorni di tirocinio, retribuito, nelle scuole di sci nel caso dello sci alpino, di 15 giorni per lo snowboard e di 10 giorni per il fondo». 
 
Complessivamente la novità riguarda di fatto 35 persone che annualmente si diplomano maestri di sci e 15 ogni biennio che ottengono lo stesso titolo ma per lo snowboard. «Per il settore - spiega Panizza - questo è um cambiamento radicale perché serve ad avere una formazione più alta sul mercato per le figure dei maestri di sci. Grazie alla competenza primaria della Provincia, siamo gli unici in Italia che svolgono l'esame in questo modo».
 
Nell'esame tra le materie obbligatorie non compaiono però le lingue straniere. Ma, in realtà, spiega Panizza «già oggi durante il percorso formativo per gli aspiranti maestri di sci ci sono moduli anche in inglese per una infarinatura». Inoltre, nel caso dei maestri di sci, si «fanno corsi di specializzazione linguistica in inglese, tedesco, francese e, da qualche tempo, anche in russo e in polacco». 
 
La competenza linguistica consente di seguire i clienti stranieri che sono sempre di più. Ma Panizza, che si dice soddisfatto per le novità in materia di esame per maestri di sci, alla Provincia chiede maggiore attenzione rispetto alle figure non autorizzate che si incontrano sulle piste a insegnare lo sci durante la stagione. «Oggi le autorizzazioni ai maestri stranieri vengono assegnate dopo una verifica dei titoli dalla Provincia - afferma Panizza - A loro chiediamo di intensificare i controlli sulle piste contro gli abusivi. Lo stesso lo chiediamo alle forze dell'ordine».  

comments powered by Disqus