A Ledro pure i miti del mondo velico

Grande la soddisfazione per la 7a edizione del Campionato mondiale universitario di Match Race - terminata ieri sabato 5 luglio con la vittoria dell'equipaggio statunitense - che oltre ad un centinaio di atleti provenienti da ogni parte del globo ha visto approdare sul lago di Ledro anche veri e propri miti del mondo della vela

di Paola Malcotti

LEDRO - Grande la soddisfazione per la 7a edizione del Campionato mondiale universitario di Match Race - terminata ieri sabato 5 luglio con la vittoria dell'equipaggio statunitense - che oltre ad un centinaio di atleti provenienti da ogni parte del globo ha visto approdare sul lago di Ledro anche veri e propri miti del mondo della vela. Tra questi "Skip" Lissiman, già vincitore di Coppa America nel 1983, presente qui in qualità di delegato per l'Australia. «Dato che nel 2016 il Mondiale di Match Race si terrà nel nostro Paese, ho colto l'occasione per venire a dare un'occhiata e vedere come è stato organizzato l'evento. Dal punto di vista agonistico, la sfida tra le squadre è stata molto interessante - ha confidato - poiché gli equipaggi sono abituati a veleggiare più sul mare che sul lago: è stato molto bello per loro aver occasione di imparare, avendo costantemente sott'occhio i mutamenti del vento, delle sue direzioni, seguendo i riflessi della luce sull'acqua, la variazione delle onde»
 
Quindi un occhio al grado di preparazione dei giovani atleti. «I matches di semifinale e finale sono stati molto interessanti - ha osservato Marco Mercuriali, già membro dell'equipaggio e preparatore atletico di Azzurra nel 1983, allenatore per il team di Luna Rossa nel 2000-2003-2007-2013 nonché dello staff olimpico in 4 Olimpiadi - in quanto, proseguendo con le fasi eliminatore, ci si è imbattuti in scontri tra equipaggi di pari livello tecnico, altamente preparati. Abbiamo assistito a qualcosa di davvero interessante, che ha fatto emergere i team migliori, i velisti veri, atleti di altissimo livello nonostante la giovane età, come l'australiano Sam Gilmour, 20 anni appena ma già al 24° posto nel ranking mondiale, o l'italiano Galati, forte e serio. Trovo molto positivo poi che in questo Campionato non sia stata fatta la divisione tra categorie maschili e femminili, come succede normalmente, ma dato spazio agli equipaggi misti. E' uscito così lo spirito competitivo, quello ideale per questo tipo di regate». A penalizzare l'evento è stato però il meteo, molto variabile.
 
«Sì, le regate di questo Campionato mondiale universitario sono state molto condizionate dal meteo - la conferma di Nelson Ilha, arbitro internazionale con alle spalle l'esperienza di cinque Olimpiadi, presente a Ledro in qualità di coach e rule-advisor dei team brasiliani - ma nonostante tutto gli atleti hanno gareggiato con entusiasmo. Sono rimasto infine molto impressionato dall'organizzazione. E' stata davvero una bellissima esperienza».  

comments powered by Disqus